Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Scuola per i disabili Il disastro ormai è incontrollabile
Ormai non passa giorno che i genitori di alunni disabili non chiedano assistenza per i loro figli a scuola. Abbiamo purtroppo provato invano dalle colonne del Corriere ad ottenere dalla dottoressa Franzese numeri e fabbisogni delle scuole della Campania, consapevoli delle richieste di aiuto che tutti i giorni giungono dalle scuole e dalle famiglie.
Quello che oggi possiamo affermare senza smentite è che il sistema dell’inclusione dei disabili nelle scuole pubbliche e comunali in Campania sia vicino al collasso. Alle carenze di insegnanti di sostegno si sommano i vuoti in organico di collaboratori «Ata» da destinare all’assistentato materiale con il risultato sconsolante ed umiliante di leggere a giorni alterni sulla stampa cittadina di genitori imploranti aiuto. La domanda inevasa nella risposta da parte della dottoressa Franzese riguardante la disponibilità di bidelli nelle scuole per assistere i bambini disabili temiamo rimarrà senza soluzione. Paradossale e perfettamente in linea con la linea del Miur quella del Comune di Napoli che nel giro di pochi giorni prima istituisce e poi revoca una gara d’appalto per garantire il servizio di assistenza scolastica per gli alunni disabili.
In questa confusione amministrativa bisogna soprattutto leggere una confusione etica: evidentemente a nessuno o a pochi interessa un gran che dei 26000 alunni disabili della nostra regione. Perché meravigliarsi allora se i 106 operatori della assistenza scolastica liquidati un anno fa dal comune di Napoli hanno deciso di costituirsi in un comitato di lotta per il lavoro abbandonando i riferimenti sindacali tradizionali? A Napoli , abbiamo capito in questi anni, la vocazione della politica e di certa amministrazione pubblica è la narrazione fantastica. Infatti di racconto in racconto, di favola in favola, stiamo miseramente finendo in dissesto. Un disastro incontrollabile come le lacrime della mamma che qualche minuto fa mi diceva che così la scuola per suo figlio non poteva continuare. Un disastro che nessuna bandiera del mondo esposta incautamente e demagogicamente da palazzo san Giacomo o nessun corno natalizio potrà mai arrestare.