Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il pm: per l’ex Italsider 8 condanne e 6 assoluzioni
Tra i presunti colpevoli Santangelo e Hubler. Innocenti Rocco Papa e Borgomeo
Nella seconda parte della sua requisitoria, in cui ha chiesto otto condanne e sei assoluzioni, il pm Stefania Buda ha ricostruito ancora una volta la vicenda dei suoli di Bagnoli, risanati secondo la società che ne era proprietaria, rimasti pericolosamente inquinati secondo la Procura.
NAPOLI I suoli un tempo occupati dall’Italsider e dall’Eternit non sono mai stati bonificati, ma addirittura gli interventi compiuti da Comune e Bagnolifutura hanno peggiorato la situazione, con pesanti conseguenze sulla salute dei cittadini. Nella seconda parte della sua requisitoria, in cui ha chiesto otto condanne e sei assoluzioni, il pm Stefania Buda ha ricostruito ancora una volta la vicenda dei suoli di Bagnoli, risanati secondo la società che ne era proprietaria, rimasti pericolosamente inquinati secondo la Procura. A dicembre, quasi certamente, sarà emessa la sentenza e si saprà se il Tribunale (VI sezione, presieduta da Sergio Aliperti) crede che sia avvenuta un’imponente truffa con conseguente disastro ambientale o se, invece, tutto sia avvenuto nel rispetto delle regole.
È Gianfranco Caligiuri, ex direttore tecnico di Bagnolifutura, l’imputato per il quale il pm ha chiesto la pena più severa: otto anni di reclusione. Per Mario Hubler, ex direttore generale della Bagnolifutura, sono stati chiesti quattro anni e sei mesi; sei anni per Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’Ambiente; cinque anni e mezzo per Sabatino Santangelo, ex presidente di Bagnolifutura ed ex vicesindaco di Napoli; stessa richiesta per Maria Palumbo, direttore generale del Centro campano tecnologia e ambiente; cinque anni per Maria Teresa Anna Celano, dirigente area Ambiente della Provincia; cinque anni e otto mesi per Alfonso De Nardo, dirigente dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpac); cinque anni per Giuseppe Pulli, coor- dinatore del dipartimento ambiente del Comune. I sei imputati per i quali è stata chiesta l’assoluzione sono l’ex presidente di Bagnolifutura ed ex vicesindaco Rocco Papa, l’ex direttore di Bagnolifutura Carlo Borgomeo e tecnici e responsabili di laboratorio: Daniela Cavaliere, Gaetano Cortellessa, Federica Caligiuri e Antonio Ambretti.
Nel corso dell’udienza, che è stata celebrata nell’aula 411 del Palazzo di Giustizia, il pm ha anche chiesto di inviare in Procura gli atti relativi a un’ipotesi di falsa testimonianza per un architetto e quella di disastro ambientale per due imprenditori del Nord che sono stati testimoni nel processo.
L’inchiesta scaturì dalla denuncia da una donna che riteneva di essersi ammalata di tumore per aver vissuto fin dalla nascita nella zona di via Cavalleggeri d’Aosta, vicino all’area dell’ex Italsider. La donna morì per un cancro ai polmoni nel 2011 pur non essendo, come evidenziarono gli inquirenti, un soggetto a rischio, dal momento che non era fumatrice e non aveva familiari affetti da analoghe patologie. Tra le accuse mosse ad alcuni imputati vi è lo sversamento in mare di sostanze inquinanti, in particolare idrocarburi, nel corso di diversi anni. Ciò ha provocato «un disastro ambientale determinando una situazione di pericolo per l’ambiente e per l’uomo». Il sequestro dell’area risale al 2013.