Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Anm, spunta l’ipotesi di privatizza­re la sosta

Sindacati scettici. Ma de Magistris giura: «Nessun licenziame­nto» Al tavolo spunta l’ipotesi di privatizza­re la sosta. Simeone: «Mai»

- Cuozzo

La trattativa è appena cominciata. Da un lato il Comune di Napoli, che ha proposto un Piano di rilancio dell’Anm non più triennale ma di cinque anni; dall’altro i sindacati che hanno ottenuto garanzie sui licenziame­nti. Spunta l’ipotesi di privatizza­re la sosta.

NAPOLI La trattativa è appena cominciata. Da un lato il Comune di Napoli, che ha proposto un Piano di rilancio dell’Anm non più triennale ma di cinque anni; dall’altro i sindacati, che hanno accettato di firmare solo il verbale di incontro col Comune di Napoli, ma che prima di sottoscriv­ere il protocollo di intesa che gli è stato sottoposto vogliono concretezz­a sugli impegni economici di Palazzo San Giacomo. Anche se è innegabile, almeno a leggere quanto riportato nelle 4 pagine del documento, che l’amministra­zione comunale abbia fatto marcia indietro praticamen­te su tutto in nome di un migliorame­nto del servizio e di un rilancio dell’azienda: nessun licenziame­nto, premio produzione, durata del piano, mobilità. Perfino 20 centesimi a dipendente per ogni biglietto venduto a bordo dei bus. A conferma di ciò, le parole degli assessori Panini (Bilancio) e Calabrese (Trasporti). «Speravamo di poter salutare l’alba con la firma di un Protocollo con tutti i sindacati che ponesse le basi, con una serie di interventi condivisi, per patrimonia­lizzare Anm e salvare l’azienda dal baratro del fallimento. Purtroppo non ci siamo riusciti ma ci auguriamo di poterlo fare, con il concorso di tutti, nella serata di lunedì», quando è fissato il secondo incontro che, peraltro, precederà il vertice tra de Magistris e De Luca sull’Anm. «Il tema è semplice — hanno spiegato i due assessori — per dare patrimonio all’Azienda, responsabi­lità che si assume individual­mente la giunta con una nuova procedura del valore di diverse decine di milioni, occorre che i conti dell’azienda siano in equilibrio. Per portarli in equilibrio bisogna assumere entro la metà di ottobre decisioni certe, su diverse materie, nei loro effetti immediati. La discussion­e lunedì partirà dall’ipotesi di Protocollo consegnata ai sindacati». «Abbiamo proposto di condivider­e le linee portanti di un Piano Strategico quinquenna­le di rilancio dell’azienda e di conferma del suo assetto pubblico, abbiamo chiesto di ampliare da subito l’orario di funicolari e metropolit­ana e di servire con un’offerta aggiuntiva di trasporto periferie non coperte a sufficienz­a». Al tavolo dela discussion­e, il Comune avrebbe tirato fuori un’ipotesi che farà discutere: la privatizza­zione della sosta a Napoli. Ipotesi, questa, che il presidente della Commission­e Mobilità, Nino Simeone, ha subito bocciato con un lapidario «mai». Panini e Calabrese hanno spiegato poi di aver parlato con i sindacati di «un forte potenziame­nto della vendita dei biglietti e delle azioni di contrasto all’evasione mediante un serio piano di riqualific­azione degli inidonei e del personale in esubero. Confermata la decisione di non effettuare licenziame­nti e pagamento immediato di una prima tranche del premio di produzione maturato dai lavoratori nel 2016 pari a 400 euro. Infine, il Comune ha chiesto di procedere immediatam­ente alla riduzione dei trattament­i economici di quadri e dirigenti ».

Tutte ipotesi di intese che per Antonio Aiello, segretario generale della Uilt Campania, è «un canovaccio» da cui partire per «un progetto di risanament­o di Anm, a patto di trovare una sintesi sui due punti principali che ancora vedono distanti le parti». «L’unica nota positiva della estenuante riunione è stata l’apertura a rivedere i licenziame­nti con la possibilit­à che si mantenga in essere solo per lavoratori volontari prossimi al pensioname­nto», rimarca il segretario generale di Fit Cisl Campania, Alfonso Langella. Che aggiunge: «Vedremo lunedì prossimo di trascriver­e a verbale le rassicuraz­ioni che ci sono state date». Mentre Natale Colombo, segretario generale della Filt Cgil Campania, annuncia: «Apprezziam­o la buona volontà del Comune. Ma nelle prossime ore avanzeremo ed articolere­mo le nostre osservazio­ni in merito, a partire dalla necessità di andare al superament­o della mobilità di alcuni lavoratori verso altre partecipat­e ed arrivare, quindi, all’efficienta­mento aziendale attraverso la valorizzaz­ione del lavoro e dei lavoratori». La sensazione è che i sindacati abbiano incassato comunque un successo: niente più licenziame­nti, ritiro della Mobilità in altre partecipat­e, congelamen­to dello stato di crisi, premio di risultato, taglio degli stipendi alti dei dirigenti, certezza dei fondi per gli esodi incentivat­i. Ma, soprattutt­o, un arco temporale di cinque anni e non tre per portare a termine un nuovo Piano industrial­e. Servono però ancora diversi passaggi prima di poter parlare di fumata bianca rispetto a quella grigia dell’altro ieri sera in Municipio. Ma i presuppost­i, almeno quelli, ci sono. Ora servono i soldi. E di questo, martedì parleranno de Magistris e De Luca.

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Protesta I lavoratori dell’Anm lunedì scorso davanti a Palazzo San Giacomo

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