Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rossellini Omaggio al Mav
Il Festival della Memoria 2017, che si conclude oggi al Museo archeologico virtuale di Ercolano, diretto da Ciro Cacciola, propone nella giornata conclusiva un’occasione da non perdere per assistere alla proiezione dell’ultimo lungometraggio realizzato da Roberto Rossellini pochi mesi prima della morte avvenuta il 3 giugno del 1977: «Beaubourg, centre d’art et de culture Georges Pompidou», all’interno della struttura polifunzionale ralizzato da un pool di architetti tra i quali Renzo Piano. Ma non è tutto. Prima della proiezione, l’operatore culturale Mario Serenellini dialogherà con Jaques Grandclaude che produsse il film e coadiuvò il maestro nelle riprese. L’incontro tra i due uomini di cinema era avvenuto più o meno un anno prima. In precedenza GrandClaude aveva prodotto e realizzato documentari sulla contestazione giovanile e filmato le barricate del Sessantotto. Rossellini, quando ottenne dal ministero degli Esteri l’incarico di rappresentare il rapporto dialettico tra i visitatori e l’arte, pose alcune condizioni. Per essere più libero rifiutò la disponibilità della storica casa cinematografica francese Gaumont e preferì un produttore indipendente come Grandclaude. «Quest’ultimo - rivela Serenellini - disse al regista romano che lo avrebbe osservato con la stessa attenzione con la quale un entomologo osserva un insetto. E il maestro rispose che ben volentieri avrebbe fatto l’insetto». Il film fu girato con cinepresa da 35 millimetri e non da 16 come avrebbero voluto i committenti, ed è completamente muto, eccezion fatta per le voci d’ambiente. Anche sulla durata, un’ora, Rossellini ottenne carta bianca.Il lungometraggio, specialmente in Italia non ha avuto grande fortuna, né di critica né di pubblico. Recentemente è stato proiettato al cinema Ritrovato di Bologna.