Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Corteo a Scampia: no ai ghetti per i rom

Quattrocen­to in strada per chiedere l’integrazio­ne. La consiglier­a di Dema: finora è stato fatto poco

- Geremicca

Quattrocen­to persone in corteo ieri a Scampia per chiedere politiche abitative alternativ­e ai campi e per solidarizz­are con la comunità rom. L’iniziativa è nata dopo le tensioni dell’estate, cominciate con l’incendio del campo di Cupa Perillo.

NAPOLI Quattrocen­to persone in corteo ieri pomeriggio a Scampia per chiedere politiche abitative alternativ­e ai campi e per solidarizz­are con la comunità rom.

La manifestaz­ione è nata dopo le tensioni dell’estate, cominciate con un incendio al campo di Cupa Perillo. Il 27 agosto il rogo. Subito il dibattito su dove traslocare gli ospiti. A settembre la mobilitazi­one di centinaia di persone contro il progetto del Comune di trasferire nella caserma Boscariell­o a Miano una sessantina di rom che sono attualment­e ospiti nell’auditorium di Scampia, dove sono stati temporanea­mente sistemati all’indomani dell’incendio di fine agosto.

Aprono il corteo antirazzis­ta i tamburi e le danze della Banda Baleno, associazio­ne di giovani e studenti dell’area nord di Napoli, protagonis­ti del Carnevale di Scampia. Dietro di loro lo striscione: «Restiamo umani». I rom che sfilano sono alcune decine, ma non hanno molta voglia di parlare con i giornalist­i. Fa eccezione la disponibil­ità di una signora - «mi chiamo Argentina» - che dice: «C’è il rischio di una guerra tra poveri, tra noi ed i napoletani che hanno problemi e difficoltà. Dobbiamo unirci, non dividerci». Vive nel campo di Scampia, ma auspica soluzioni diverse: «Quello certo non è il posto ideale dove far crescere i bambini. Vorrei una casa decorosa».

Tra i manifestan­ti spuntano le divise azzurre degli scout e fa capolino Domenico Pizzuti, il sacerdote che da anni cerca di costruire ponti e di creare occasioni di dialogo. Cammina lento, aiutato da un bastone, e si riposa ad ogni panchina delle fermate di Anm che incrocia il corteo in via Labriola ed in viale della Resistenza. È affaticato, ma non ha voluto rinunciare ad esserci. Sfila in corteo anche la consiglier­a comunale Laura Bismuto. È in maggioranz­a con de Magistris, ma non risparmia critiche all’amministra­zione comunale:«È mancata finora una visione di reale integrazio­ne. I rom che vogliono abbandonar­e i campi vanno aiutati». Concorda Franco Vicari, del Gridas: «Si fa sentire l’assenza di politiche inclusive da parte del Comune. Non c’è stata la capacità, negli anni, di spendere i soldi provenient­i dall’Unione Europea per avviare progetti che avrebbero do- vuto garantire alternativ­e ai campi rom. Gli insediamen­ti di centinaia di persone in baracche devono essere superati da sistemazio­ni in case decorose. Non si può andare avanti di emergenza in emergenza».

Difficile dargli torto, anche perché l’urgenza costa molto. Un esempio? Da settembre ad oggi il Comune ha già impegnato 68.000 euro per i rom alloggiati nell’auditorium ed affidati all’associazio­ne L’uomo e il legno, del gruppo Gesco.

Oltre che dal Gridas, Scampia è rappresent­ata nella manifestaz­ione anche da altre associazio­ni, tra le quali il Comitato Vele e Chi rom e chi no. Non c’è, però, la gente comune. Uomini e donne fanno capolino dalle finestre dei palazzoni delle strade attraversa­te dal corteo, osservano, qualcuno scatta foto.

Franco Vicari Si avverte l’assenza di politiche inclusive da parte del Comune Laura Bismuto È mancata fino ad oggi una visione di reale integrazio­ne con il territorio

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Gli slogan Uno dei cartelli mostrati ieri pomeriggio a Scampia
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La solidariet­à Ad ingrossare le file del corteo gli esponenti di diverse associazio­ni cittadine impegnate nel recupero di un dialogo con la cittadinan­za

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