Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Frattini, l’ufficiale dei vigili che si è arreso ai «baretti»

- Anna Paola Merone

Il capitano dei vigili urbani Gaetano Frattini ha in curriculum un record. Ha lavorato per ventisette lunghissim­i anni nell’unità operativa Chiaia, sede dei «baretti». Lì il caos resta. Ora Frattini proverà ad affrontare i locali del Vomero.

NAPOLI Sessant’anni compiuti da poco, portati gagliardam­ente e per metà trascorsi nel Corpo dei vigili urbani di Napoli. Il capitano Gaetano Frattini — in realtà maggiore in base ad una delibera del Comune, per ora bloccata al Tar — ha in curriculum un curioso record. Ha lavorato per ventisette lunghissim­i anni nell’unità operativa Chiaia. Con buona pace di chi ricorda che sarebbe auspicabil­e una rotazione dei poliziotti sul territorio. Ma malgrado il suo «lungo corso» la movida di Chiaia non è mai cambiata e i problemi, invece di ridursi si sono acuiti. Tanto che è dovuto arrivare l’esercito.

Nel 1987, da allievo vigile, entrò negli uffici della Riviera di Chiaia e fu l’inizio di una carriera «sfolgorant­e» che lo ha portato, stelletta dopo stelletta, fino ai vertici del Comando. Uomo di fiducia di generali, comandanti e assessori non si è praticamen­te mai mosso dal timone di Chiaia affrontand­o America’s Cup, Coppa Davis, pedonalizz­azione del Lungomare e altre vicende grandi e piccole di un quartiere costanteme­nte nell’occhio del ciclone. Dal 2011 al 2014 è stato spostato a dirigere l’unità Avvocata, ma mantenendo sempre un piede, forse tutti e due, a Chiaia. Appena qualche settimana fa il colpo di scena: Frattini è stato spostato al Vomero ad affrontare una nuova sfida. Al suo posto a valle è arrivata Sabina Pagnano, dalla sezione minori dove ha messo a segno operazioni esemplari.

Il quasi maggiore, con i suoi occhiali da sole che porta alzati sulla fronte, e il suo piglio da uomo di strada è andato in collina. Ad esportare quello che lui chiama senza falsa modestia «il metodo Frattini». Che ruota intorno ad una attenzione specifica per il commercio, con focus sulla vita notturna. Metodo efficace? Lo dice la storia e l’invivibili­tà dei sabato sera di baretti e dintorni. Fattivo, visibile, il comandante preferisce sempre presidiare personalme­nte il quartiere. Non tutti lo amano e il suo passaggio è salutato da critiche e commenti diversi. Per i signori dei baretti e i commercian­ti la sua attenzione è «parziale» e non sempre obiettiva. Per i residenti fa tanto, ma non abbastanza. Ma lui tira dritto e prende le misure di un territorio che conosce poco. Nato in via Foria, Frattini è cresciuto a Secondigli­ano. Dopo le nozze un periodo a Casoria e quindi il ritorno a Napoli, a San Giovanni.

La sfida della collina è inedita e stimolante e ha un vantaggio, almeno a sentire i commenti a caldo del comandante, non passa attraverso il contrasto agli ambulanti abusivi. «Non so come, ma il mio predecesso­re è riuscito ad arginarli con successo» si è lasciato sfuggire Frattini, che batte incessante­mente piazza Vanvitelli e via Aniello Falcone. Fronti caldissimi della vita notturna di un quartiere dove il quasi pestaggio subito da un attivista antimovida ha sbilanciat­o ancora di più gli equilibri instabili del territorio.

Trasferito Dopo una vita nell’area del lungomare ora è stato «inviato» in collina

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Quasi maggiore Gaetano Frattini

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