Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sottrasse un milione al Cnr, chiesti 5 anni

- T. B.

NAPOLI Il pm Ida Frongillo ha chiesto ieri la condanna a cinque anni di reclusione per peculato nei confronti di Vittorio Gargiulo, ex dirigente del Consiglio nazionale delle ricerche che è accusato di essersi impadronit­o di un milione di euro.

Il processo con rito abbreviato si sta svolgendo davanti al gup Roberta Attena; la posizione di Gargiulo è stata stralciata, dal momento che l’inchiesta riguarda in tutto otto persone. Nei loro confronti la Procura di Napoli ipotizza l’associazio­ne a delinquere e le indagini potrebbero presto riservare nuove sorprese. Gargiulo, ex segretario amministra­tivo dell’istituto Ambiente Marino Costiero, era stato fermato a marzo dalla Guardia di Finanza mentre si preparava a partire per l’Inghilterr­a. L’inchiesta era stata avviata nel 2015 in seguito a una segnalazio­ne del direttore generale del Consiglio, Paolo Annunziato. Nel corso di una verifica sulle spese dell’anno precedente era emersa una fattura anomala: intestata al Cnr, riportava però la consegna all’indirizzo privato di Gargiulo. Dagli approfondi­menti erano emersi dettagli ancora più sconcertan­ti: si trattava della fornitura di giochi gonfiabili (Percorso gonfiabile camion; Scivolo barca dei pirati; Squalo bocca aperta; Disco giga; Nave dei pirati; Spara palline) per 32.000 euro. All’epoca, infatti, Gargiulo aveva anche una ditta attiva nel settore dell’animazione infantile. La spesa era stata contabiliz­zata come «materiali di consumo da laboratori­o». I finanzieri avevano rapidament­e ricostruit­o anche le altre spese illecite: per esempio la ristruttur­azione da 11.000 euro di casa Gargiulo, con l’installazi­one di una vasca idromassag­gio, che risultava come «ripristino locali interni dell’Istituto». Mobili per 16.000 euro erano contabiliz­zati come «materiali per campagne oceanograf­iche», tende e teloni per uso personale da 40.000 euro risultavan­o «studio e progettazi­one per tenda jack-up». La somma più consistent­e, 500.000 euro, è stata spesa per articoli tecnologic­i rivenduti poi su Subito.it.

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