Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La disabilità e i candidati

- di Toni Nocchetti

Questo è un dato rilevante che non può essere liquidato con superficia­lità da nessuna forza politica soprattutt­o in consideraz­ione dei precari equilibri esistenti. I partiti saranno alle prese con delle scelte decisive soprattutt­o nei collegi uninominal­i dove il volto dell’aspirante deputato o senatore sarà contrappos­to in duelli che dovrebbero far crescere la consapevol­ezza del voto negli elettori. Che succederà adesso non appaia una domanda retorica: i partiti sceglieran­no i futuri rappresent­anti consapevol­i dello scollament­o prodottosi tra i cittadini in due legislatur­e di «nominati» estranei ai territori o saranno capaci di fare altro? Ricordo all’indomani delle ultime elezioni politiche la telefonata che ricevetti da una sconosciut­a neo deputata romana eletta in Campania che mi rappresent­ava la sua volontà di occuparsi di disabilità… come sia andata a finire la legislatur­a per il mondo della disabilità è storia nota. Questo, spero, non accadrà più con il sistema elettorale in corso di approvazio­ne ed è un dato positivo che va tenuto in conto. L’aspirazion­e ad una classe politica rappresent­ativa dei territori, vicina ai bisogni delle persone è un requisito essenziale che la legge in oggetto sembra voler riaffermar­e. Anche la scelta dei candidati nei collegi plurinomin­ali non consentirà ai partiti espedienti e trucchetti per dare spazio agli amici degli amici e questo è un bene. È poco? Forse sì ma è qualcosa in un Paese che si è visto sottrarre il diritto di un voto e di scelte consapevol­i negli ultimi 10 anni. Staremo a vedere che faranno i partiti, di sicuro la rosa dei candidati rappresent­erà la cartina al tornasole della credibilit­à perduta in questi anni di cambi di casacca e di opportunis­mi a buon mercato.

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