Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Con Cirillo e Pacebbene torna «Uscita d’emergenza»
Il testo di Santanelli riletto da Di Palma al San Ferdinando
«Con “Uscita d’emergenza” Manlio Santanelli si è rivelato non tanto profeta del terremoto fisico che di lì a poco avrebbe colpito la Campania, ma soprattutto quel disfacimento della parola e della comunicazione fra individui che ha acquisito via via connotati sempre più catastrofici». Il regista e attore Claudio Di Palma spiega le ragioni della scelta di questo testo, con cui si inaugura domani alle 21 la stagione del San Ferdinando e quindi dello Stabile napoletano. I protagonisti della pièce sono Cirillo e Pacebbene, un ex suggeritore e un sacrestano, che soli e senza dimora vivono in un quartiere disabitato perché colpito dal terremoto. «Sono due figure – prosegue Di Palma - che hanno usato sempre le parole degli altri e che ora tirano fuori le proprie, dicendosene di ogni colore. E in questo, Santanelli si dimostra coerente prosecutore della tradizione eduardiana pur nella svolta impressa con la Nuova drammaturgia napoletana».
«Sono stato il primo a leggere questo testo – spiega poi Mariano Rigillo, protagonista sul palco con lo stesso Di Palma – che purtroppo non riuscii più a interpretare, cosa che fece il mio amico Bruno Cirino. Sono felice quindi di poterlo recitare oggi, riconoscendo in Santanelli uno dei capisaldi della scrittura contemporanea».
Uno spettacolo costruito con artisti che fanno parte stabilmente delle produzioni del Teatro Nazionale. «Che – aggiunge il direttore artistico Luca De Fusco – richiede la costruzione di un gruppo che renda riconoscibile ogni suo allestimento. Oltre ai due protagonisti, infatti, anche gli altri collaboratori, dallo scenografo Luigi Ferrigno all’autore delle musiche Paolo Coletta, sono nostri collaboratori abituali». De Fusco ha annunciato inoltre anche il definitivo trasferimento della Scuola dello Stabile nel teatro che fu di Eduardo, con una presentazione a fine triennio di brani recitati dai suoi allievi.