Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Luca sfida i disoccupati organizzati «La Finanza indaghi sui loro patrimoni»
Il governatore: «Accertamenti anche sugli occupanti di immobili, forse più ricchi di me»
Non è mai stato tenero con chi fa della rivendicazione sindacale e politica una sorta di pretesto per l’ammuina. E in particolar modo con quelli che spesso ha definito «disoccupati di professione» e con coloro che bloccano di continuo le città con cortei e manifestazioni violente. Da qui l’appello-provocazione che il governatore Vincenzo De Luca ha lanciato dagli schermi di Lira tv: «Chiedo formalmente alla Prefettura di fare un censimento dei membri che appartengono ai gruppi organizzati — ha detto —. Sono scocciato, sicuramente tra i manifestanti ci sono persone che hanno bisogno di lavoro. Ma tra questi che vanno facendo ammuina sono sicuro che c’è gente che sta meglio di me. Chiedo che la Guardia di finanza faccia anche accertamenti patrimoniali su tutti questi che occupano illegalmente, senza titolo, immobili pubblici per fare non si sa bene cosa».
De Luca esibisce forse il suo aspetto più riuscito: quello che lo pone maggiormente in sintonia con la cosiddetta «pancia» dei cittadini e che, irrimediabilmente, lo consegna pure alla satira più spietata e irriverente. Il presidente della Regione Campania quando può insiste sui temi della sicurezza, magari spingendosi anche in affermazioni forti. Nel suo solito appuntamento televisivo del venerdì è tornato sulla questione degli immigrati che abusivamente organizzano mercatini nella sua Salerno. «Ho spiegato a Minniti che abbiamo una realtà splendida come è Salerno che si è caratterizzata per la sua vivibilità. Noi non siamo Napoli, non siamo Roma, non abbiamo un grande patrimonio storico-artistico, siamo una media città del Sud. Ma che ha avuto una immagine nazionale fortissima per la sua trasformazione urbana, per la qualità della vita, per la sicurezza, per i parchi urbani realizzati, per il fronte di mare che sta crescendo. Tutte queste cose non le possiamo perdere per strada. E il primo bene che non possiamo perdere è quello della sicurezza». Una premessa fondamentale per affondare il colpo: «Per me è intollerabile avere uno che fa come mestiere il parcheggiatore abusivo davanti al Molo Manfredi e prende servizio la sera con atteggiamenti intimidatori — ha sottolineato —. C’è il “daspo”, si può fare un’ordinanza di allontanamento da quel quartiere, qualcuno deve andare in galera. Così come, ne ho parlato con Minniti, dobbiamo affrontare in maniera concludente il problema degli extracomunitari. Io sono per avere grande umanità. C’era un rappresentante dei senegalesi, una persona civilissima con cui abbiamo fatto tanti accordi. Adesso vedo rappresentanti di queste comunità supponenti, presuntuosi e arroganti che vorrebbero decidere loro dove mettere i tappeti per vendere materiale di contrabbando o per spacciare droga».