Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Tradizione, ricchezza sempre nuova»
«Ho sposato subito il tema di CasaCorriere: out of the box, raccontare fuorti dagli schemi un Sud fatto di innovazione e bellezza. E la scelta musicale non poteva che essere in lingua napoletana, riletta dal talento dei Solis String Quartet».
Peppe Servillo spiega perché questa mattina, all’interno della Reggia di Caserta, CasaCorriere sarà un modo per ritornare con la memoria ai tempi della prima infanzia. «Noi campani – aggiunge – diamo troppo spesso per scontato il valore della canzone partenopea, che va invece riproposta ogni volta che è possibile, proprio per evitarne un oblio o peggio ancora una sorta di museificazione. Invece, è in questo il Solis è straordinario, nel nostro progetto c’è insieme la ricchezza e la bellezza della tradizione, che va da Bovio a Di Giacomo, E. A. Mario, Murolo e così via, ma anche la ricerca innovativa di un gruppo che lavora molto sulle armonie e sugli intervalli eterodossi, pur nella forma più tipica dei gruppi da camera italiani per soli archi di origine soprattutto barocca, perfetti per un luogo come la Reggia».
Sul tono dell’esibizione, però molto dipenderà dall’atmosfera generale. «Vorrei che ci fosse un pezzo solo strumentale del Solis, e poi cantare per esempio la struggente “Presentimento” e la divertente “M’aggià cura”, toccando così un po’ entrambi i registri della canzone napoletana. Ma molto dipenderà anche dalla temperatura del pubblico». Che, come detto, sarà all’interno della imponente struttura vanvitelliana, dove Servillo è praticamente cresciuto. «Da casertano quello per me è il luogo del sogno ma anche della paura e del mistero. Io bambino di fronte a questo palazzo grandissimo, con i suoi scaloni, gli appartamenti reali e il vasto sottosuolo. E poi l’esterno, altrettanto enorme, con le fontane, le cascate, il bosco e il giardino inglese, con i finti ruderi e le tante piante sconosciute. Un posto in cui perdersi, e dove quando mi è possibile torno sempre volentieri».