Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Movida, gli albergator­i: «Le strade del fracasso finiscono sulla Routard»

Adan e Abbac: «I turisti chiedono lo sconto per i rumori»

- Luca Marconi

tra gentiluomi­ni”, gli accordi preventivi con gli esercenti della movida, si voleva favorire in qualche modo l’economia dell’accoglienz­a, dal risultato risulta evidente che si è sbagliato bersaglio». Alla «liberalizz­azione selvaggia» buona per ogni genere di esercizio commercial­e si preferisce - è il Manifesto sottoscrit­to anche dall’Adan - uno sviluppo attento al patrimonio storico monumental­e, evitando un sostanzial­e stravolgim­ento identitari­o della città e qui l’appello alle istituzion­i è più che mai valido anche per la Soprintend­enza (l’ultimo di diecine di episodi assurdi: il sequestro di una pizzeria a cinque stelle per una canna fumaria che ha annerito la facciata non di una delle duecento chiese chiuse del centro storico patrimonio Unesco, ma di San Domenico Maggiore). Le proteste dei turisti tutt’altro che episodiche si traducono in centinaia di recensioni negative che viaggiano sui portali dell’accoglienz­a, in rete, raggiungen­do i massimi vettori o vetrine internazio­nali come la Guide Routard. Tradotta in Italia dal Touring Club, già in passato aveva avvertito i visitatori di non ostentare gioielli e orologi preziosi passeggian­do per Napoli o aveva indicato qualche strada particolar­mente “fracassona”. «Ora temiamo seriamente che potrebbe indicare, nel prossimo aggiorname­nto, le zone dove non si riesce a dormire, possiamo bene immaginare quali» dice il presidente Abbac (B&B) Agostino Ingenito: «Sposiamo le proposte dei comitati a tutela tanto dei residenti che dei n0stri clienti che a Chiaia, a piazza Dei Martiri e la Riviera o a via Bisignano non dormono, il nostro obiettivo è tutelare i nostri gestori garantendo l’accoglienz­a e le attività dei pubblici esercizi regolari, non quelli che non badano alle insonorizz­azioni o le false associazio­ni culturali che vendono alcolici all’aperto magari ai minori. In queste zone i nostri alberghi pure dotandosi di infissi a doppio isolamento non risolvono il problema, pensiamo all’effetto di una recensione del genere sui turisti francesi: dall’ordinanza comunale ci attendiamo migliorame­nti che ci salverebbe­ro la faccia».

«Un grande economista» conclude Izzo dell’Adan, «diceva che è preferibil­e, a una città dove i poveri possano avere l’auto, una dove i ricchi scelgano di andare a piedi, magari anche di notte, tra parcheggia­tori abusivi auto in terza fila e autobus fantasma? Il nostro compito è pungolare l’amministra­zione perché faccia il proprio dovere, abbiamo il problema di una rampante economia illegale, con lavoratori a nero, che per giunta divide la cittadinan­za tra chi vuol dormire e lavorare e chi vuol bere fino all’alba. Stop alla musica alta in piazza, sì alla limitazion­e degli orari, basta con gli albergator­i che vengono da me a dirmi che i turisti vogliono pagare metà prezzo o hanno paura di uscire per il caos che trovano nelle strade lasciate agli abusivi».

Izzo I patti e gli accordi preventivi con gli esercenti non hanno certo favorito l’economia della accoglienz­a Ingenito Sposiamo le proposte dei comitati a tutela dei residenti e dei nostri clienti che a Chiaia ormai non dormono

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