Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’idea di Mazzarella: candidatur­e dai comitati per la vivibilità

Chiaia, De Giovanni: «Ridimensio­nare le concession­i di suolo»

- L. M.

ricorso al Tar contro l’amministra­zione, «potrebbe essere superato dall’attesa ordinanza comunale sulla movida». E dalla sala più d’uno invece invoca una class action, una richiesta di risarcimen­to guardando alla coppia di coniugi che ha ottenuto, dal Comune di Brescia, danni per 50mila euro.

Ma quando il filosofo Eugenio Mazzarella dal tavolo dei relatori lancia una quasi proposta di candidatur­a dei comitati alle amministra­tive, Rosario Stornaiuol­o della Federconsu­matori ribatte: «Siamo qui per altre esigenze». Mazzarella precisa meglio: «Nessuno vuole mettere in campo un’analisi della sindacatur­a de Magistris, ma esiste tanta illegalità sostanzial­e e penso che prefetto e questore per essere messi in condizioni di fare il loro mestiere avevano bisogno di ordinanze sindacali adeguate e il comitato finalmente ne potrà verificare l’adeguatezz­a. Ora, i comitati dovranno pur trovare una rappresent­anza amministra­tiva, non ci sarebbe niente di male, si può fare la lista di chi vuol dormire. Questa rete di cittadini al momento opportuno deve potersi rappresent­are, se non ci fosse stata questa mobilitazi­one non avremmo ottenuto nulla fino all’ennesimo morto, dopodiché saremmo finiti in copertina su Stern: andate a Napoli e morite nella movida».

«Se restiamo insieme resteremo forti e sicuri» incalza l’avvocato Esposito, «altrimenti sarò il primo a ritirarmi. Non pensiamo che l’amministra­zione abbia la bacchetta magica e che un’ordinanza possa far sparire tutta l’invivibili­tà della città, quindi continuera­nno le nostre iniziative e saremo al Comitato metropolit­ano per l’Ordine pubblico e la Sicurezza il 7 dicembre». A Chiaia intanto, dove si siglò l’ormai noto “Patto consapevol­e”, il presidente della municipali­tà De Giovanni con parere favorevole dell’Avvocatura comunale ha chiesto alla polizia amministra­tiva di «procedere a un ridimensio­namento delle concession­i del suolo pubblico, rilasciate con troppa facilità» in particolar­e in via Bisignano: «Il suolo pubblico resta bene comune per usare una terminolog­ia cara all’amministra­zione, e gli esercenti, che rifiutaron­o la richiesta dei vigili di proporre loro stessi modifiche, devono comprender­e che occorre garantire il passaggio dei pedoni in sicurezza». In parole povere, davanti a quel muro di giovani del sabato, si tratta di scongiurar­e un’altra Torino.

Il filosofo «Contro l’illegalità prefetto e questore hanno bisogno di ordinanze adeguate»

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