Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il candidato ideale
Tuttavia mi rincorre malizioso il pensiero che la disaffezione degli elettori possa essere un vantaggio per una classe politica ormai da oltre un decennio auto nominata e auto referenziale. Ma questo è un pensiero cattivo che vorrei allontanare. Con estrema modestia mi permetto di segnalare che questa situazione non porta ad alcun vantaggio per la collettività ad esclusione del prestigio (?) sociale ed economico degli eletti. Ma tutto non è ancora perduto e la occasione per uscire dalla crisi di rappresentatività frutto di questo balordo ed anticostituzionale meccanismo elettorale è ancora saldamente a disposizione dei partiti. Il candidato ideale del futuro dovrebbe avere alcuni pre-requisiti essenziali comuni per tutti i partiti:
1) storia personale che ne attesti la presenza all’interno del tessuto sociale;
2) lavoro indipendente dalla politica;
3) anagrafe patrimoniale personale e della famiglia che possa essere rivalutata durante la legislatura ed alla fine della stessa;
4) chiara indicazione dei finanziatori e dei gruppi di appoggio alla candidatura.
Ovviamente questi punti rappresenterebbero solo la conditio sine qua non della candidatura che dovrebbe contenere ulteriori ed indispensabili qualità : la competenza e la onestà. Va bene, mi fermo qui. Forse ho esagerato.