Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Chiesto l’ergastolo per i killer di Genny

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NAPOLI «Per i quattro imputati che hanno deciso di non intraprend­ere alcuna scelta collaborat­iva chiedo l’unica pena possibile: l’ergastolo. So bene che siamo in abbreviato, ma non vedo motivo che possa indurre a chiedere le attenuanti generiche. Hanno scelto la strada del silenzio». È stata una requisitor­ia durissima quella che il pm Enrica Parascando­lo ha tenuto ieri al processo per la morte di Genny Cesarano, il ragazzo di 17 anni ucciso per errore in piazza Sanità nel 2015. Nonostante il processo si stia svolgendo con rito abbreviato davanti al gup Alberto Vecchione, il pm ha chiesto il massimo della pena, senza sconti. La richiesta riguarda tutti e quattro gli esecutori materiali dell’omicidio — Luigi Cutarelli, Antonio Buono, Mariano Torre e Ciro Perfetto — nonostante quest’ultimo, nei mesi scorsi, avesse chiesto perdono ai familiari della vittima con una lettera: «La richiesta di perdono da parte di Perfetto nulla toglie alla gravità dell’episodio. Dalle sue parole non è emerso nulla di nuovo». Diversa la valutazion­e del comportame­nto di Carlo Lo Russo, mandante della sparatoria e oggi collaborat­ore di giustizia: proprio le sue dichiarazi­oni, ha spiegato il pm, hanno consentito la svolta nelle indagini. Per questo motivo la richiesta è stata di 16 anni. Dopo il pm ha discusso l’avvocato Marco Campora, che assiste i familiari del ragazzo ucciso. Accanto a lui il padre di Genny, Antonio: «Questa famiglia ha vissuto una doppia tragedia: nell’immediatez­za dei fatti si disse che il ragazzo era la vittima predestina­ta dell’agguato. Invece era una persona perbene, che studiava all’alberghier­o, faceva sport e quando era possibile lavorava per dare una mano al padre». La sentenza il 9 novembre.

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