Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mertens fa il fenomeno

Doppietta del belga e quarta rimonta in questa stagione Dries su punizione e con un eurogol alla Maradona: sono contento, ma dovevamo chiudere la partita prima

- Ciro Troise

NAPOLI Il Napoli di Sarri abbatte anche il «Ferraris» rossoblù, il Genoa era una delle tre squadre non battute in trasferta ma ieri è stato superato anche questo tabù. Il Franchi di Firenze e lo Juventus Stadium sono rimasti gli unici avamposti ancora non conquistat­i dal Napoli, poi c’è il «Vigorito» di Benevento in cui nell’era Sarri non si è ancora giocato. La vittoria dell’Inter nell’anticipo contro la Sampdoria imponeva agli azzurri la strada del successo contro il Genoa per tornare davanti a tutti e concludere così il dodicesimo turno dell’era Sarri in testa alla classifica. Per ottenere i tre punti è stata necessaria la quarta rimonta stagionale dopo quelle contro Lazio, Atalanta e Spal. La copertura del centrocamp­o non è perfetta, l’uscita di Koulibaly non è tempestiva e Galabinov ha lo spazio per verticaliz­zare per Taarabt. L’ex Qpr sigla così il suo secondo gol in carriera contro il Napoli, dopo quello realizzato ai tempi del Milan al San Paolo. Anche in quel caso gli azzurri vinsero in rimonta, la partita si chiuse sul 3-1. L’uomo della rimonta è stato Dries Mertens, che ha trascinato i suoi verso il successo. Il primo gol ricorda le magie di Maradona, una punizione di destro che non lascia scampo a Perin. L’animale così spezza i 234 minuti d’astinenza in cui era piombato nelle gare contro Roma, Manchester City e Inter e abbatte il tabù Genoa. Dries non aveva mai segnato alla squadra rossoblù, ormai è rimasto solo il Milan ancora immacolato dai colpi dello scugnizzo di Lovanio. Non è finita qui, l’«animale» non è sazio, ha fatto il carico di rabbia tra il rigore sbagliato in Inghilterr­a e le parate di Handanovic al San Paolo. Al 30’ Diawara trasforma il palleggio asfissiant­e del Napoli inventando un lancio fantastico per Mertens che fa tutto di sinistro: controllo e gol, beffando Perin con un tiro sotto la traversa. L’acuto di Dries porta gli azzurri in vantaggio e placa la pressione del Genoa, sostenuto dal suo pubblico nella splendida atmosfera del gemellaggi­o più longevo del calcio italiano. Mertens così raggiunge quota 11 reti stagionali, 79 complessiv­i nel Napoli, 30 messi a segno nel 2017, 32 se si aggiungono anche quelli realizzati in Nazionale. In tribuna c’è anche l’ex azzurro Strinic che è andato a salutare i suoi compagni dell’avventura napoletana nell’albergo che ha ospitato il ritiro del Napoli a Genova. Il Napoli, superata la paura dello svantaggio, domina il gioco, macina occasioni ma spesso per eccessi di leziosità spreca nei pressi di Perin. Al 60’ è ancora Mertens a trascinare i suoi compagni, con un diagonale ispira l’autogol di Zukanovic che con la sua deviazione batte Perin. Quando sembra finita, però, il Napoli si complica la vita e al 76’ incassa la rete del 3-2. Sugli sviluppi di un calcio piaz- zato, Reina evita un autogol di Rog, sul prosieguo dell’azione Izzo di testa accorcia le distanze e spaventa il Napoli. Armando da Scampia, cresciuto nel vivaio azzurro fino alla comproprie­tà persa alle buste persa con l’Avellino, fa gol al suo passato. Il Napoli, però, rischia su un’occasione di Lapadula, resiste e porta a casa altri tre punti fondamenta­li.

Alla fine della partita Mertens è felice della doppietta: «Sì, però dovevamo chiudere la gara prima e non rischiare più. Loro hanno giocatori forti. Il secondo gol? È uno dei miei più belli».

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L’allenatore Maurizio Sarri ha sfatato il tabù Genoa ma quanta sofferenza negli ultimi dieci minuti

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