Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Vendita case: a Napoli prezzi in calo dell’1,5%
NAPOLI Segnali positivi dal mercato immobiliare: i prezzi sono stabili e in lieve diminuzione, ma è ancora presto per parlare di ripresa. È quanto emerge dal listino ufficiale per il primo semestre 2017 della Borsa immobiliare di Napoli, presentato ieri mattina alla Camera di Commercio. I prezzi delle case sono in discesa dell’1,5% in media in tutte le Municipalità, la fascia più venduta è quella tra i 250 mila e i 350 mila euro.
La tipologia di abitazione più richiesta è a 3 vani, con doppi accessori e cucina abitabile, faticano invece a trovare una collocazione sul mercato gli immobili dai 5 vani in su. I costi variano a seconda delle zone. Si va dagli 8300 euro al metro quadro di Piazza dei Martiri e via Partenope ai 1100 di Porta Nolana o Ponticelli. Prezzi elevati anche a Posillipo, dove si possono spendere 7 mila euro al metro quadro, e al Vomero dove si possono superare i 6 mila.
Nel Centro storico i prezzi possono variare anche nel giro di pochi metri, in via Toledo ad esempio all’interno dell’area pedonale si spendono 4mila euro al metro quadro, al di fuori si scende a 3800. La situazione è analoga su Corso Umberto I, dove il costo, sempre al metro quadro, è di 4000 mila euro per la zona ovest, 3200 euro per la zona est, spostandosi verso la stazione ferroviaria. I prezzi calano notevolmente verso la periferia nord della città.
«L’andamento del mercato è positivo, abbiamo avuto un incremento di vendite rispetto al precedente semestre del 9.5% - afferma Giovanni Adelfi, amministratore unico della Borsa immobiliare di Napoli la tipologia di immobile che si sta affermando di più è quella che arriva fino a un massimo di 110 metri quadri». Aumenta la richiesta di immobili di qualità e di pregio, ma è soprattutto la vicinanza a scuole e servizi l’elemento più ricercato, in particolare dalle giovani coppie. Infine per l’Acen a Napoli il 71% degli edifici ha più di 40 anni. Il patrimonio edilizio residenziale della città è costituto per il 50% da edifici in muratura, la restante in calcestruzzo. Il 43% degli edifici è in condizioni di degrado, contro il 22,6% della media nazionale e il 27,8% di quella regionale. «Per tentare di porre rimedio a questa situazione, con Ance Roma e Deloitte - dice Gaetano Troncone, vicepresidente Acen - abbiamo dato il via a una piattaforma che faciliti il ricorso a Ecobonus e Sismabonus. I dati ci dicono che c’è tempo da perdere. Sono 11 milioni gli edifici residenziali e non che sorgono in aree ad alto rischio sismico». Così conclude: «Inoltre il 74% delle case in queste aree sono state costruite prima della legge antisismica».
I costruttori Allarme dell’Acen: In città il 71 per cento degli edifici ha più di 40 anni