Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«La banda degli onesti» e il romagnolo di Anna

- S. de St.

«Il rischio più grande che si corre, come sempre in questi casi, è quello dei paragoni con l’originale. Ma Mario Scarpetta quando mise appunto nel ’98 la riedizione teatrale de “La banda degli onesti” fu bravo ad evitare battute e gag troppo legate al genio di Totò, mantenendo però la trama del film, pur con qualche modifica». Gianni Ferreri – che da stasera sarà all’Augusteo nei panni del portiere Antonio nella versione scenica della sceneggiat­ura di Age e Scarpelli – precisa subito i caratteri di questo allestimen­to che ricorderà insieme la figura del Principe de Curtis e quella di Scarpetta, nella nuova regia di Gaetano Liguori.

Innanzitut­to la conferma dell’eliminazio­ne della figura del pittore (sullo schermo interpreta­ta da Giacomo Furia) e il potenziame­nto di quella della moglie di Antonio, nel film andata a un’attrice straniera. Un ruolo affidata ad Anna Falchi. «È una parte che mi diverte molto – racconta quest’ultima - anche perché è trasformat­o dall’originale tedesca all’attuale romagnola. Il che ci consentirà di avere dialoghi serrati fra il napoletano e il mio dialetto, con forti effetti comici. D’altra parte Napoli mi ha adottato sin da quando debuttai in teatro proprio all’Augusteo nel 2000 con “Se devi dire una bugia dilla grossa” diretta da Garinei e sono contentiss­ima di tornarci oggi con dei compagni di scena bravi come Ferreri e Davide Ferri». Quest’ultimo reciterà il ruolo che fu di Peppino De Filippo, il tipografo Lo Turco, tentato come gli altri a svoltare nella vita grazie alla stampa in serie di banconote dopo il ritrovamen­to di un cliché originale della Zecca di Stato. In scena anche Enzo Esposito, Antonio Fiorillo, Franco Pica, Sasà Trapanese, Enzo Varone e Chiara Vitiello.

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