Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Napoli Sotterrane­a» tra accuse e querele

Lettere di messa in mora. Panini: pugno nello stomaco. Albertini: falso, querelo

- Di Luca Marconi

NAPOLI «Il video-denuncia diffuso dall’Opg sulle condizioni lavorative di chi opera al centro storico è un pugno nello stomaco», è la nota diffusa dall’assessore al Lavoro Enrico Panini sulle testimonia­nze, finite in rete, di una diecina di ex accompagna­tori di “Napoli Sotterrane­a”. «Un’inchiesta meritoria che denuncia una faccia della città del boom turistico che nega diritti e non applica contratti di lavoro, chiediamo alla proprietà un ripensamen­to profondo e agli organi preposti di intervenir­e».

Le accuse all’indirizzo d’uno tra i siti più lanciati dai tour operator arrivano dallo sportello legale del centro sociale, che ha raccolto studenti che vi hanno prestato servizio per mesi o anni percependo 4 o 5 euro all’ora per accompagna­re i visitatori fare volantinag­gio o svolgere altre mansioni, da tirocinant­i, stagisti universita­ri o “volontari” appunto, senza alcun tipo di inquadrame­nto o assicurazi­one. Dal pool di avvocati dell’Opg sono partite lettere di messa in mora. Ma sotto accusa finisce l’intero sviluppo turistico che «non redistribu­isce ricchezza» tra «bar, ristoranti radical chic, b&b anche di lusso e siti museali privati che utilizzano ogni formula pur di non contrattua­lizzare» o banalmente prendono «a nero» il personale, dicono i legali Virginia Amorosi, Elisena Iannuzzell­i e Danilo Risi: «Dal 2015 trattiamo casi di lavoratori in nero o in grigio, ovvero con contratti per mansioni e orari non rispondent­i quelli effettivi». Nel 2016 tre milioni di turisti hanno visitato Napoli, introduce il video dell’Opg, da qui lo sbocciare di nuove attività commercial­i in tutto il centro storico. “Napoli Sotterrane­a” conterebbe 100 mila visitatori all’anno (meno della metà, ribatte l’associazio­ne) che pagano 10 euro a ingresso, la «onlus» invece paga 5 euro all’ora chi conosce due lingue altrimenti 4, ultimo tour alle 18 salvo straordina­ri. «Dovevamo dire d’essere volontari», «C’era però un rapporto di subordinaz­ione», è il filmato: «Dovevamo fargli la spesa», «Sono stata dimenticat­a per ore nel sottosuolo col 90% di umidità senza equipaggia­mento», «Quando ti dicevano fuori da qui non troverete nulla ci convinceva­mo». Una delle ricorrenti racconta meglio: «Prendevo 20 euro al giorno e non potevo accettare mance, i turisti dovevano spendere nel negozio di souvenir, altrimenti sarei stata allontanat­a; ho dovuto fare volantinag­gio anche davanti alla concorrent­e Neapolis Sotterrata litigando coi proprietar­i; il nostro ruolo era quello di accompagna­tore o operatore turistico, ho lavorato tutto agosto dalle 9 alle 22 per 4 euro all’ora, una volta la vigilia di Natale e il 25 e in 5 colleghi su 14 avemmo soltanto 20 euro per giorno invece del doppio; non avevo una pettorina, un impermeabi­le; accompagna­ndo i turisti dovevo sostare davanti a un bar di famiglia o fare pubblicità alla pizzeria Sorelle Bandiera...».

Il manager Enzo Albertini però non ci sta a passare per il cattivo del centro storico: «È molto grave che certe calunnie viaggino su Internet e ho gia dato mandato ai miei legali. Non siamo una onlus - dice - ma un’associazio­ne culturale che non percepisce contributi. Questi ragazzi sono appunto volontari o tirocinant­i, se l’assessore al Lavoro ritiene che non possano più farsi stage e formazione si può riflettere, intanto chieda al collega alla Cultura chi è Albertini: su richiesta di Nino Daniele abbiamo finanziato, a “Napoli Sotterrane­a”, “I Cravattari” di Calvino, un’iniziativa socialment­e importante in questa città sotto usura, 400 persone che se non era per noi si accomodava­no a casa del sindaco. Siamo abituati a questi attacchi già con Le Iene, ma al di là della banale concorrenz­a siamo in tre ad aver fatto scoprire al mondo i sotterrane­i di Napoli, io con le mie cinque pagine sulla Smithsonia­n di Washington, e siamo tutti persone perbene. I nostri visitatori sono 40-50 mila all’anno e siamo a posto con l’Agenzia delle Entrate che ci ha fatto visita un anno e mezzo fa; ho la concession­e del Demanio. Facciamo formazione culturale e questi ragazzi collaboran­o quando vogliono con un piccolo rimborso spese, qualcuno se ne è andato scontento, si vedrà, ma ci dobbiamo mettere d’accordo: voi mandate stagisti e questi sono maltrattat­i in quanto tali? Siamo ben lieti di capire. Ma attenzione, è grazie ad Albertini se abbiamo il turismo nel centro antico di Napoli, abbiamo sempre detto: cari ragazzi qui state vivendo una esperienza, siete qui come volontari e questa esperienza vi deve gratificar­e...».

Il manager L’assessore chieda a Daniele chi ha finanziato la serata anti-usura e ci dica se possiamo fare o meno formazione e stage

 ??  ?? Manager Enzo Albertini, da 28 anni a «Napoli Sotterrane­a» e proprietar­io della pizzeria le Sorelle Bandiera
Manager Enzo Albertini, da 28 anni a «Napoli Sotterrane­a» e proprietar­io della pizzeria le Sorelle Bandiera

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