Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fratelli Cesaro, la Procura chiede il giudizio immediato
L’inchiesta è quella sul Piano insediamenti di Marano
NAPOLI La Procura ha chiuso le indagini e chiesto il giudizio immediato nei confronti di Aniello e Raffaele Cesaro, fratelli di Luigi, ex presidente della Provincia e attuale deputato di Forza Italia. Ai due imprenditori viene contestato, nell’ambito delle indagini sul Pip (Piano di insediamento produttivo) di Marano il concorso esterno in associazione camorristica. I due avrebbero «fornito un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo alla conservazione, all’operatività e al rafforzamento dell’associazione camorristica dei Polverino». In particolare, avrebbero favorito «gli investimenti nel settore edile/immobiliare consentendo all’organizzazione camorristica di reimpiegare nell’economia legale i proventi delle attività illecite esercitate, anche impedendone la tracciabilità». Ad Aniello vengono anche contestati violenza o minaccia per costringere a commettere un reato e falsità materiale. Il fascicolo è dei pm Mariella Di Mauro e Giuseppe Visone, che, con il coordinamento dell’aggiunto Giuseppe Borrelli, indagano su un lungo elenco di illeciti commessi nella costruzione del Pip, dalle pressioni esercitate sui proprietari dei terreni all’impiego di denaro di provenienza illecita fino alla violazione delle norme in materia di urbanistica. Il giudizio immediato, consentito dal codice quando c’è l’evidenza della prova, prevede che si «salti» la fase dell’udienza preliminare per arrivare più rapidamente a una sentenza. Nell’inchiesta è indagato anche Luigi Cesaro, cui è contestato il reato di minacce aggravate con riferimento alle presunte pressioni esercitate su un’architetta del Comune di Marano che aveva rilevato alcune irregolarità nelle opere realizzate.