Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Clan e scommesse, Izzo a giudizio

Processo per il calciatore napoletano del Genoa che è accusato di concorso esterno Arrestato esponente della Vanella Grassi, a diciassett­e anni uccise e bruciò due rivali

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NAPOLI Armando Izzo, il calciatore del Genoa che qualche settimana fa ha fatto gol a Pepe Reina ed è stato poi minacciato dai tifosi del Napoli, è stato rinviato a giudizio per concorso esterno in associazio­ne camorristi­ca e frode sportiva; nel corso della stessa udienza il pm Maurizio De Marco ha anche chiesto al gup Marcello De Chiara la condanna per altri due ex calciatori, Francesco Millesi (cinque anni) e Luca Pini (tre anni e mezzo) che hanno scelto il rito abbreviato; rinviato a giudizio anche il boss Umberto Accurso, che organizzò il raid contro la caserma dei carabinier­i di Secondigli­ano quando portarono via i suoi bambini per proteggerl­i dal rischio di essere uccisi; il processo comincerà il 2 febbraio prossimo davanti alla IX sezione del Tribunale, collegio A. La sentenza per Millesi, Pini e il collaborat­ore di giustizia Antonio Accurso, fratello di Umberto, per il quale il pm ha chiesto la condanna a quattro mesi, potrebbe arrivare invece il 13 dicembre, quando è prevista la discussion­e dei loro avvocati.

Questa vicenda giudiziari­a si intreccia strettamen­te con un’altra che pure ieri è arrivata a una svolta: quella del duplice omicidio di Raffaele Stanchi e Luigi Montò, affiliati al gruppo criminale Abete-Abbinante, trovati carbonizza­ti il 9 gennaio 2012 a Melito, all’interno del bagagliaio di una Fiat Punto

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