Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lite sui ritardi delle luminarie «Natale al buio»
NAPOLI Il prossimo sarà un Natale senza luminarie. «Purtroppo dopo tante richieste, appelli, promesse, dobbiamo prendere atto del silenzio assordante da parte del Comune su un tema che riguarda migliaia di commercianti in città e ancor i turisti italiani e stranieri che, insieme ai napoletani, affolleranno le vie dello shopping durante le prossime festività» denuncia il direttore generale di Confcommercio Pasquale Russo. Ricordando che «a Napoli non si è riusciti ad ottenere l’ok a un progetto di collaborazione che avrebbe consentito, attraverso anche un bando, di illuminare non solo le vie più centrali della città ma anche tutti i borghi e le arterie secondarie che rappresentano un grande giacimento per il commercio».
L’assessore al commercio Ciro Borriello nelle scorse settimane aveva ascoltato i commercianti per valutare un bando che prevedeva anche il coinvolgimento di sponsor privati. «Dopodiché è calato il silenzio. Oggi dunque si fa concreto quello che noi paventavamo solo come un rischio: Napoli resterà al buio e i centri commerciali naturali — aggiunge Russo — dovranno provare a organizzare una proposta alternativa in assoluta assenza dell’amministrazione».
Immediata la replica dell’assessore Borriello. «Resto basito dalle dichiarazioni sulle luminarie di Pasquale Russo con il quale, non più tardi della settimana scorsa, ho avuto un incontro molto proficuo. Durante l’incontro infatti sono stati definiti percorsi condivisi per la realizzazione di un bando — ricorda — che i miei uffici stanno perfezionando, grazie al quale la sinergia pubblico-privato porterà sicuramente alla realizzazione delle luminarie in città. Un plauso va a quei centri commerciali che hanno deciso, sempre in sinergia con l’Amministrazione, di procedere solo con le loro risorse finanziarie».
Al di là delle singole posizioni sconcerta il ritardo con il quale si affronta un tema sul quale giù da tempo avrebbe dovuto esserci un progetto, nel nome di una programmazione che a Napoli è inesistente. Lo dimostra anche la vicenda della fiera presepiale di San Gregorio Armeno, che è arrivata ad una soluzione solo poche ore fa, dopo la protesta dei pastorai. La delibera è passata e la fiera si farà. Sarà inaugurata il prossimo sabato e si svolgerà secondo il tradizionale copione che prevede il coinvolgimento di circa cinquanta operatori. Unica nota dolente, secondo Gabriele Casillo dell’associazione Corpo di Napoli, il livello troppo alto del canone Cosap pari a 750 euro per ciascuna area espositiva.