Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sanità, proiettili esplosi contro il negozio dell’esponente anti-racket
«Stesa» notturna nel rione, colpita anche un’altra saracinesca
fonte di guadagno il commercio e i traffici di sostanze stupefacenti. Per anni sono stati i «guaglioni» del potente clan Lo Russo di Miano, da sempre interessato agli affari del centro di Napoli. Poi hanno provato nel 2014 la scalata al potere quando i capiclan dei «capitoni» del rione Don Guanella si sono via via pentiti perdendo di credibilità e forza criminale e sono così riusciti a prendere il sopravvento negli affari criminali.
Ma la loro espansione si è scontrata con la vendetta covata dagli Esposito-Spina, che hanno organizzato il 22 aprile del 2015 la strage al circolo delle Fontanelle dove sono stati uccisi due dei Vastarella (Salvatore Vigna e Giuseppe Vastarella) e ferite altre tre persone. Ma non si sono arresi e forti degli arresti che hanno colpito i nemici (le retate contro i boss delle “paranze dei bambini” a Forcella), si sono riappropriati di una parte del loro territorio. Ma i veri affari sono nel lato «basso» del quartiere, quello del mercato dei Vergini, da via Santa Maria Antesaecula in giù. Lì si concentrano il maggior numero di negozi e venditori ambulanti ed è lì che i Sequino, l’altro gruppo della Sanità, in accordo con i Savarese hanno messo radici e fanno affari imponendo il racket a tappeto e a tutti. Ecco il motivo delle «stese» degli ultimi giorni che è lo stesso che ha armato i killer tra giugno e luglio: un tentativo di sconfinare e di arrivare a conquistare un vicolo dopo l’altro. In una delle spedizioni di morte partite da Miano e dirette a colpire il gruppo degli Esposito che in quel momento spadroneggiava, fu ucciso il 6 settembre 2015 il 17enne Genny Cesarano, che non fece in tempo ad evitare i proiettili.
La settimana scorsa i suoi killer, poco più grandi di lui, sono stati condannati all’ergastolo. Da quel giorno nulla è cambiato nel rione Sanità. I killer continuano a entrare e uscire dal quartiere come se non ci fossero controlli mentre le «piazze» dello spaccio di hashish e cocaina prolificano sempre di più.
Fenomeno Quarta sparatoria in meno di 10 giorni Continua lo scontro tra i clan della zona