Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il commercian­te finito nel mirino: «Rispondere­mo con la notte bianca»

Poggiani: magistratu­ra e forze dell’ordine devono difendere la nostra rinascita Poppella: prima eravamo rassegnati, ora abbiamo trovato la cura giusta

- Walter Medolla

un pericoloso passo indietro».

L’ennesimo episodio di violenza, il quarto in dieci giorni, scuote le coscienze e fa capire che non c’è più la rassegnazi­one che c’era prima.« Fino a poco tempo fa eravamo in stato terminale, ora abbiamo una forte febbre- dice Ciro Scognamill­o, proprietar­io della pasticceri­a Poppella-. Se prima sembrava non ci fosse rimedio, ora abbiamo trovato la cura: cultura, turismo gastronomi­a, impegno civile e partecipaz­ione, ecco, combattiam­o il degrado culturale e la violenza con queste armi. Va detto che l’impegno di polizia, carabinier­i e guardia di finanza in questi mesi è costante ed encomiabil­e. Questi individui colpiscono di notte quando inesorabil­mente si abbassa un poco la guardia».

Il processo di riscatto del quartiere, dunque, sembra non fermarsi davanti a certi episodi. Lo testimonia­no le centinaia di turisti che ieri mattina hanno “invaso” il quartiere pronti ad ammirare chiese, catacombe e palazzi storici. Certo la paura c’è ed è normale, ma la consapevol­ezza di poter cambiare è tanta, è già questo è un dato importante.

«Non credo ce l’avessero con me in particolar mododice Carlo Mazza, titolare del negozio di abbigliame­nto che stamattina ha trovato tre proiettili conficcati nella vetrina del suo negozio-. Come detto alla polizia non ho mai avuto a che fare con questi individui e sono convinto che attraverso la valorizzaz­ione del nostro quartiere riusciremo ad avere la meglio. Già oggi sono in contatto con altri amici commercian­ti della zona per organizzar­e la notte bianca il prossimo 8 dicembre. Alla paura e agli spari rispondiam­o con gli eventi, la musica e la cultura».

La «stesa» della scorsa notte è avvenuta a pochi giorni dall’ entrata in funzione delle prime telecamere nel rione Sanità: gli occhi elettronic­i sono pronti a essere collegati al cervellone della polizia di stato che avrà, così, la possibilit­à di monitorare 24 ore su 24 tutto quello che succede nell’antico quartiere napoletano.

«Qui ritorniamo troppo spesso a parlare sempre delle stesse cose- dice Mario Gelardi, direttore del nuovo teatro Sanità-. Bisogna iniziare a prendere delle decisioni e parlare un po’ di più con chi questo quartiere lo vive. Parliamo con i giovani, con chi propone alternativ­e e guardiamo di più al futuro della Sanità e della nostra città. Il futuro sono anche quei giovani che armi in pugno seminano il terrore tra la gente di questa città».

Bisogna iniziare a prendere delle decisioni e parlare un po’ di più con chi qui vive

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