Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Che lo stile sia con voi
Dopo i 35 anni lei è meglio che lavori di sottrazione: via il trucco troppo pesante Lui invece rinunci alle tinture per nascondere i capelli bianchi
«Esento crescere la voglia, la pazzia, l’incoscienza e l’allegria...» cantava nel 1976 Ornella Vanoni, insieme con Vinicius de Moraes e Toquinho. Un ritornello che molte signore e signori probabilmente canticchiano quando fanno shopping. Solo così si possono spiegare i jeans strappati su cinquantenni con evidenti smanie adolescenziali o le scarpe con la suola in para colorata, a contrasto, che esibiscono alcuni signori sotto inspiegabili pantaloni a righe. Vittime della voglia matta di apparire scanzonati giovanotti.
La pazzia muove invece le dame che non hanno ancora capito che dopo i 35 si deve lavorare di sottrazione: via il trucco troppo pesante, le acconciature «a cofana» e il finto bon ton. Del resto bisogna rassegnarsi: di Marella Agnelli ce n’è una sola. Abbastanza poco lucide sono anche quelle che mettono in campo una tendenza alla Audrey Hepburn in versione Sabrina. Pure il remake del film era piuttosto traballante, figuriamoci un tentativo di imitazione in salsa mediterranea. Imbarazzante l’incoscienza degli uomini che ancora si affidano al barbiere sotto casa per ovviare all’inconveniente dei capelli bianchi, con tinture al carboncino che neanche il compianto Luciano Pavarotti ha mai osato.
E incoscienza è anche quella che spinge le fashion victim a seguire le mode a tutti i costi. Sia quel che sia. E pazienza se le gonne sono troppo lunghe o troppo corte, i tessuti troppo velati, i tacchi troppo bassi o troppo alti. Pazienza se lo stretch dell’abito definisce la schiena in una serie di rotoli che potrebbero tornare buoni per la pubblicità di un salumificio.
Incoscienti sono anche quelle che ancora propongono la stola, accessorio che solo una principessa di sangue blu sa gestire con una certa accortezza. Ma anche lei, siatene certi, avrà un aspetto da nonna di Cappuccetto Rosso dopo il passaggio sul red carpet. Del resto una delle improbabili ricerche promosse dalla solita università inglese ha scoperto che lo scialle è l’accessorio meno erotizzante che esista.
Infine l’allegria .... propria di quelli che ci danno dentro con un miscuglio di colori che provoca improvvise vertigini a chi li osserva. La regola base è far ruotare il proprio look su due tinte, espediente che aiuta anche i meno eleganti ad apparire adeguati. Su questa base si può lavorare con qualche variante: se l’abito è blu e la camicia bianca, un uomo può osare con una cravatta con toni cioccolato. Ma queste sono elaborazioni per chi ha esperienza. Tutti gli altri farebbero bene a cogliere il senso vero di questa canzone e prendere «tutto il bello della vita», riflettendo sul fatto che il bello passa anche attraverso una eleganza vera e sicura.
Eccessi giovanilisti La voglia matta di apparire nell’outfit scanzonati adolescenti colpisce a una certa età sia uomini che donne C’è bisogno di sobrietà