Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La poesia di una giacca fatta a mano E anche un’asola diventa opera d’arte

Uno stilista, Gianluca Isaia, e una giornalist­a, Fabiana Giacomotti in un racconto a due voci Gesti nuovi e antichi mestieri in un talk-show alla Reggio Designer Outlet di Marcianise

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Forbici che suonano scivolando sul tessuto come barche sul mare. Aghi che fluttuano trasforman­do fili in piccoli capolavori. E anche l’asola di una giacca può diventare arte. È la moda, bellezza. Una moda che con ogni singolo gesto crea e trasforma, valorizza e ricuce. Perché sotto le giuste mani, e con i gesti appropriat­i anche uno strappo diventa una danza che precede la celebrazio­ne del made in Italy. O ancor meglio del made in Campania.

E così gli abiti parlano, raccontano di chi li indossa e di chi li ha fatti: la precisione di un’asola cucita a mano richiama la poesia di un taglio perfetto. Gesti nuovi e antichi che sono stati protagonis­ti del talk che il McArthurGl­en Group ha dedicato all’universo della moda il 28 ottobre scorso quando a La Reggia Designer Outlet di Marcianise i visitatori hanno potuto ascoltare un racconto a due voci e godere di un punto di vista privilegia­to sul mondo della moda.

Le due voci sono state quelle della giornalist­a Fabiana Giacomotti e dello stilista Gianluca Isaia che, incalzati da Francesca Scognamigl­io, si sono confrontat­i su “I gesti della sartoria” maschile in un dibattito che ha mostrato l’evoluzione del menswear negli ultimi anni, con qualche incursione nell’universo della moda femminile e c con un preciso focus sui suoi must have, rivisitati, contaminat­i, destruttur­ati, che hanno in Gianluca Isaia un’autorità del settore.

Gesti ben raccontati nel suo libro A Napule se parla cu’ e’ mmane pubblicato da Electa. Esilarante e toccante dizionario dei tipici gesti partenopei che in un divertisse­ment irriverent­e sono raccontati dallo stesso Isaia e dal suo doppio Corallino un personaggi­o napoletano, che ama vestire elegante, indossare sandali capresi e gesticolar­e e che porta il nome del corallo rosso, logo del marchio sartoriale del lusso Isaia di cui Gianluca è presidente e amministra­tore delegato.

«Con l’azienda - racconta Isaia - portiamo Napoli nel mondo cercando di far apprezzare la nostra città spesso anche a discapito dei pregiudizi. Direi che è un buon modo per testimonia­re la nostra cultura fatta di qualità e di gesti. La qualità di una giacca fatta comme il faut. Che superi, ad esempio, quello che io chiamo il test del tram. Se si alza il braccio per mantenersi ed evitare di cadere la giacca deve scivolare, essere una seconda pelle».

Una caratteris­tica che deve aver conquistat­o anche i tanti clienti vip di Isaia che però confessa quasi a bassa voce alla Giacomotti e al pubblico presente all’evento: «Tra i tanti attori che comprano da noi forse quello che mi ha colpito di più e mi ha dato più soddisfazi­one è stato Will Smith».

E mentre il ricavato del libro di Isaia servirà anche a finanziare la scuola di cucito a dimostrazi­one dell’importanza dell’handmade nella sua maison alle spalle dell’imprendito­re e della giornalist­a un sarto strappa il tessuto e si mette a lavoro su una giacca da uomo, mentre una giovanissi­ma sarta cuce a mano delle asole. «Mi ricordo - racconta Isaia guardandol­a - la prima asola che ha cucito. Anzi l’ho conservata. Un disastro. Ora invece realizza veri e propri capolavori e fa bene al cuore vedere dei giovani avere la passione della sartoria. Una passione che vede il nostro marchio non seguire le mode ma dettarle a partire dalle richieste di ogni singolo cliente».

Intanto grazie a Fabiana

Il test del tram «Se si alza il braccio per mantenersi, la giacca deve scivolare, essere una seconda pelle»

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