Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Refezione bloccata I bimbi protestano davanti al Comune
La manifestazione è stata promossa da «Rete di scuole»: i piccoli studenti mangiano panini in piazza
Soltanto negli istituti di pochissimi quartieri, nonostante le promesse di de Magistris, è iniziata la refezione e i bambini hanno potuto finalmente rimanere a scuola per il tempo pieno o prolungato. Per gli altri ci sarà da aspettare ancora. «Rete di scuole napoletane» ieri ha manifestato fuori palazzo San Giacomo assieme agli stessi bambini, chiedendo di essere ricevuta in delegazione dal sindaco (che non si è presentato) e dall’assessore Annamaria Palmieri. Il comitato ha reso pubblico un documento in cui, oltre alla rabbia per la situazione, elenca una serie di punti per i quali chiede un impegno all’amministrazione, che vanno dall’attivazione immediata del servizio in tutte le municipalità a una maggiore trasparenza sulle procedure di assegnazione dell’appalto.
NAPOLI
C’è un video in internet, dello scorso 29 ottobre, in cui il sindaco de Magistris difende l’operato suo e della sua giunta rispetto alle accuse per il ritardo della refezione nelle scuole della città. Il sindaco si vanta di aver portato a casa un risultato, ovvero aver sbloccato la situazione (a un mese e mezzo dall’inizio della scuola) nonostante l’alt della Corte dei conti alle spese del comune: «Abbiamo fatto quello che dovevamo – sostiene il sindaco – ora tocca alle municipalità». Il via libera del Comune arriva, però, a quasi due mesi dall’inizio della scuola. Qualche municipalità ha raccolto l’invito, qualche altra ancora esita, con il risultato che a oggi, soltanto negli istituti di pochissimi quartieri, i bambini hanno potuto finalmente rimanere a scuola per il tempo pieno o prolungato. Per gli altri ci sarà da aspettare ancora. Una parte delle persone che incalzano il sindaco nel video fa parte della «Rete di scuole napoletane» che ieri ha manifestato fuori palazzo San Giacomo assieme agli stessi bambini, chiedendo di essere ricevuta in delegazione dal sindaco (che non si è presentato, nonostante la promessa nel filmato di cui sopra) e dall’assessore Annamaria Palmieri. Il comitato ha reso pubblico un documento in cui, oltre alla rabbia per la situazione, elenca una serie di punti per i quali chiede un impegno all’amministrazione, che vanno dall’attivazione immediata del servizio in tutte le municipalità a una maggiore trasparenza sulle procedure di assegnazione del prossimo appalto; dal coinvolgimento delle «commissioni mensa» in queste procedure, fino all’inizio della refezione, nei prossimi anni, dal primo giorno di scuola. L’ultimo punto è la richiesta di dimissioni dell’assessore Palmieri. Il comune, infatti, ha piena responsabilità di quanto accaduto, avendo emanato il bando per l’assegnazione del servizio con notevole ritardo, lo scorso giugno; è bastato a quel punto qualche intoppo burocratico a far precipitare i tempi e la situazione. I paletti della Corte dei conti hanno solo fatto il resto, e così da due mesi migliaia di persone che avevano organizzato la propria quotidianità pensando di poter contare sul supporto pomeridiano dell’istituzione scolastica, hanno dovuto pagare una baby-sitter o arrangiarsi. Nello stesso frangente hanno dovuto subire la beffa di un aumento del costo di un servizio che non esisteva, quindici euro aggiuntivi, deliberati (quelli sì, in tempo) lo scorso 30 marzo. «È assurdo che il comune non si renda conto dei danni che arreca ai suoi cittadini con un pasticcio del genere», spiegano le mamme. «Chi ha un lavoro precario e non può allontanarsi per andare a prendere i figli, chi non può contare sull’aiuto dei nonni… ci spieghino loro cosa dobbiamo fare», si accalora Imma, mentre i bambini, dopo aver mangiato i panini, si rincorrono in piazza o cominciano a disegnare, seduti per terra, su dei grossi rotoli di carta bianca. Al termine dell’incontro, le mamme salite in delegazione sono piuttosto deluse. L’assessore ha minimizzato il problema e scaricato su altri le responsabilità, addebitando addirittura gli ultimi ritardi al mancato invio da parte delle scuole delle liste di alunni. Come già accaduto in precedenza, la questione è stata trattata come emergenziale, dimenticando che da sempre le giunte arancioni sono state coinvolte in polemiche sul mancato avvio del servizio refezione, tanto che nel 2012 in alcuni istituti le mamme furono costrette a promuovere una «autogestione» della mensa. «Verificheremo la serietà degli impegni dell’assessore. La nostra posizione – spiegano dal comitato – resta di assoluta intransigenza su tutti i punti, a cominciare dalla partecipazione delle commissioni ai processi decisionali e dall’inizio della refezione al primo giorno di scuola».
Chi ha un lavoro precario e non può andare a prendere i figli, chi non non ha l’aiuto dei nonni… Ci dicano loro come fare È assurdo che il Comune non si renda conto dei danni che sta arrecando ai suoi cittadini con un pasticcio del genere