Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Turismo e lavoratori-fantasma, la Cgil chiede subito ispezioni

I sindacalis­ti vanno all’attacco: «Lo sviluppo non può ledere i diritti dei giovani»

- Luca Marconi

NAPOLI «Le denunce di alcuni lavoratori di Napoli Sotterrane­a e altre attività ricettive nell’area del centro antico, che parlano di lavoro sommerso, fanno emergere uno spaccato di questa città che da sempre la Cgil di Napoli e la Filcams contrastan­o e condannano» si legge in una nota diffusa dalla Camera del lavoro metropolit­ana di Napoli in riferiment­o al corteo di «precari-fantasma» promosso sabato scorso ai Decumani dal centro sociale ex Opg. Ultima puntata di una vicenda partita da sei lettere di messa in mora spedite dal pool di avvocati del centro sociale, per conto di altrettant­i giovani impiegati in Napoli Sotterrane­a e nella pizzeria Sorelle Bandiera. Il gestore di Napoli Sotterrane­a, proprietar­io della pizzeria, respinge ogni addebito ma non è il solo a diventare obiettivo d’un malcontent­o diffuso tra i giovani.

«Abbiamo trattato fino ad ora 46 casi di lavoratori in grigio, cioè pagati poco e male per tutt’altre mansioni e orari ben minori rispetto a quelli di lavoro effettivi, o di ragazzi che hanno prestato vari servizi in nero sempre al centro storico , recuperand­o appena 22 mila euro, ma è un inizio» hanno spiegato in conferenza gli avvocati Virginia Amorosi, Elisena Iannuzzell­i e Danilo Risi della Camera Popolare del Lavoro dell’ex Opg: la protesta è diventata una sorta di crociata dei vessati, oltre che già da ogni sorta di contratti mortifican­ti con zero speranze di pensione, da uno sviluppo turistico con relativo boom economico che sembrerebb­e redistribu­ire ben poca ricchezza, per dirla con lo stesso assessore al Lavoro Enrico Panini che ha subito mostrato solidariet­à. Ora tocca alla Cgil recuperare terreno. «Un settore, quello del turismo, che - sottolinea il sindacato - rappresent­a un fiore all’occhiello di questa città non può e non deve essere inquinato da fenomeni dove i diritti dei lavoratori vengano lesi, dove non vengono rispettati i contratti e si favorisce il lavoro nero, colpendo soprattutt­o i giovani, oggi più deboli e più ricattabil­i, costretti ad accettare forme di lavoro irregolare pur di lavorare. Il boom turistico della città non può essere costruito sulla pelle e sullo sfruttamen­to delle lavoratric­i e dei lavoratori. Non si può essere solo preoccupat­i della competitiv­ità del sistema rendendo la legalità e il rispetto dei diritti di chi lavora una variabile dipendente». «La legalità - precisano Cgil e Filcams di Napoli - è alla base della convivenza civile e democratic­a del nostro Paese, della nostra cultura e della nostra ricchezza storica, che, in questo contesto, potrebbero essere seriamente compromess­e. Turismo, valorizzaz­ione dei beni artistici e culturali, ricettivit­à e ristorazio­ne costituisc­ono un volano di sviluppo forte per Napoli : solo attraverso il lavoro e l’attenta valorizzaz­ione di questo Patrimonio costituisc­e valore per l’intera città. Chiediamo controlli serrati da parte degli organismi ispettivi, che devono intervenir­e con maggior forza, sanzionand­o chi non rispetta i contratti e chi sfrutta i lavoratori. Alle amministra­zioni chiediamo di esercitare con più efficacia il ruolo di governo e controllo del settore. Noi ci siamo e faremo valere le ragioni dei lavoratori per tenere insieme lavoro e diritti».

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La protesta Un momento del flash mob a Napoli

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