Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Turismo e lavoratori-fantasma, la Cgil chiede subito ispezioni
I sindacalisti vanno all’attacco: «Lo sviluppo non può ledere i diritti dei giovani»
NAPOLI «Le denunce di alcuni lavoratori di Napoli Sotterranea e altre attività ricettive nell’area del centro antico, che parlano di lavoro sommerso, fanno emergere uno spaccato di questa città che da sempre la Cgil di Napoli e la Filcams contrastano e condannano» si legge in una nota diffusa dalla Camera del lavoro metropolitana di Napoli in riferimento al corteo di «precari-fantasma» promosso sabato scorso ai Decumani dal centro sociale ex Opg. Ultima puntata di una vicenda partita da sei lettere di messa in mora spedite dal pool di avvocati del centro sociale, per conto di altrettanti giovani impiegati in Napoli Sotterranea e nella pizzeria Sorelle Bandiera. Il gestore di Napoli Sotterranea, proprietario della pizzeria, respinge ogni addebito ma non è il solo a diventare obiettivo d’un malcontento diffuso tra i giovani.
«Abbiamo trattato fino ad ora 46 casi di lavoratori in grigio, cioè pagati poco e male per tutt’altre mansioni e orari ben minori rispetto a quelli di lavoro effettivi, o di ragazzi che hanno prestato vari servizi in nero sempre al centro storico , recuperando appena 22 mila euro, ma è un inizio» hanno spiegato in conferenza gli avvocati Virginia Amorosi, Elisena Iannuzzelli e Danilo Risi della Camera Popolare del Lavoro dell’ex Opg: la protesta è diventata una sorta di crociata dei vessati, oltre che già da ogni sorta di contratti mortificanti con zero speranze di pensione, da uno sviluppo turistico con relativo boom economico che sembrerebbe redistribuire ben poca ricchezza, per dirla con lo stesso assessore al Lavoro Enrico Panini che ha subito mostrato solidarietà. Ora tocca alla Cgil recuperare terreno. «Un settore, quello del turismo, che - sottolinea il sindacato - rappresenta un fiore all’occhiello di questa città non può e non deve essere inquinato da fenomeni dove i diritti dei lavoratori vengano lesi, dove non vengono rispettati i contratti e si favorisce il lavoro nero, colpendo soprattutto i giovani, oggi più deboli e più ricattabili, costretti ad accettare forme di lavoro irregolare pur di lavorare. Il boom turistico della città non può essere costruito sulla pelle e sullo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori. Non si può essere solo preoccupati della competitività del sistema rendendo la legalità e il rispetto dei diritti di chi lavora una variabile dipendente». «La legalità - precisano Cgil e Filcams di Napoli - è alla base della convivenza civile e democratica del nostro Paese, della nostra cultura e della nostra ricchezza storica, che, in questo contesto, potrebbero essere seriamente compromesse. Turismo, valorizzazione dei beni artistici e culturali, ricettività e ristorazione costituiscono un volano di sviluppo forte per Napoli : solo attraverso il lavoro e l’attenta valorizzazione di questo Patrimonio costituisce valore per l’intera città. Chiediamo controlli serrati da parte degli organismi ispettivi, che devono intervenire con maggior forza, sanzionando chi non rispetta i contratti e chi sfrutta i lavoratori. Alle amministrazioni chiediamo di esercitare con più efficacia il ruolo di governo e controllo del settore. Noi ci siamo e faremo valere le ragioni dei lavoratori per tenere insieme lavoro e diritti».