Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rak a CasaCorriere: nel mio nuovo film un morto che parla
Successo alla Apple Academy per la quinta tappa del ciclo di appuntamenti dedicato ai 20 anni del giornale
Quinto appuntamento di CasaCorriere, ciclo di eventi dedicato nel 2017 al ventennale del Corriere del Mezzogiorno-Successo alla Apple Academy per l’evento, durante il quale Alessandro Rak — uno degli ospiti — ha annunciato il prossimo film: «Ci sarà un morto che parla».
San Giovanni a Teduccio, periferia est di Napoli. Dove svaporava l’aceto prodotto dalla Cirio si respira l’aria hi-tech della Apple Academy. Aria effervescente di futuro che la community di CasaCorriere ha assaporato ieri, nel quinto appuntamento del secondo ciclo dedicato al ventennale del Corriere del Mezzogiorno. Il tema Dall’orizzonte alle radici A/R, reso icona dall’immagine di Mimmo Paladino disegnata ad hoc, ha suggerito l’annuncio di nuovi progetti: il prossimo film di Alessandro Rak e l’ipotesi di un videogioco per il San Carlo. Ma procediamo per ordine.
Il direttore Enzo d’Errico ha avviato l’incontro a partire dal luogo, non solo location ma contenuto di per sé oltre che contenitore. «Questa è una tappa innovativa — spiega —, nel corso della quale si parla di futuro partendo dalla tradizione, quella che abbiamo esplorato nei precedenti appuntamenti di CasaCorriere, nei luoghi aperti per la prima volta ai nostri lettori e alla nostra community. La tradizione va coniugata sempre con il futuro e questo è il posto migliore per farlo. Su questo connubio si deve fondare lo sviluppo della città».
Il direttore d’Errico ha passato il testimone della conduzione a Nicola Saldutti, capo dell’Economia del Corriere della Sera: «Apple ha scelto un luogo non scontato per creare la prima accademia di sviluppatori in Europa. E lo dico da “emigrante” che conosce bene la parte finale del tema di oggi, cioè l’a/r, andata e ritorno. Qui la creatività, la passione e l’entusiasmo fanno la differenza».
Sullo schermo le immagini del San Carlo e della nuova esperienza di alternanza scuola/lavoro che porterà tanti giovani a realizzare My fair lady, grazie a un progetto sostenuto da Generali Italia. Lucia Sciacca, direttore Communication social responsability della grande compagnia assicurativa è entusiasta: «Dieci milioni di clienti in Italia rendono il nostro un gruppo nazionale, ma a Napoli abbiamo un radicamento notevole. Decidere di investire sul San Carlo vuol dire unire due eccellenze». Perché, come ha detto Saldutti, il San Carlo non è della città, ma del mondo. Ed era rappresentato da Emmanuela Spedaliere che ha simbolicamente alzato il sipario su Vigliena, anche lì ex Cirio, dove da qualche anno ha sede il laboratorio di formazione dell’orchestra giovanile del Lirico, diretta da Carlo Morelli: «Mille e cinquecento saranno i ragazzi coinvolti nell’allestimento di My fair lady, frutto finale del progetto alternanza scuola\lavoro». Alessandro Rak da artista digitale incarna il binomio tecnologia-creatività. Oscar europeo per L’arte della felicità, tra i quattro registi di Gatta Cenerentola — che ha sdoganato i film d’animazione italiani alla Mostra di Venezia — Rak parte dalle origini: «Quando ero piccolo, mi hanno sempre detto che il cinema d’animazione in Italia non si poteva fare, figuriamoci a Napoli. Io invece ho incontrato il produttore Luciano Stella e l’ho fatto. Ora, con gli altri registi di Gatta, stiamo lavorando a una nuova sceneggiatura tratta da una graphic novel che ho scritto più di dieci anni fa, A Skeleton Story. Protagonista è un morto che parla, tema molto fecondo a Napoli. Sarà un modo per esplorare la vita». Anche Fabio Viola, archeologo e designer di videogiochi, testimonia la sintesi tra tradizione e innovazione: «Ho progettato Father and Son per il Mann, che mi fece una commissione illuminata. Oggi abbiamo più di un milione di utenti soprattutto da Stati Uniti, Russia e India. Undicimila di questi sono passati dal virtuale al reale e hanno visitato fisicamente le sale dell’Archeologico. C’è l’idea di realizzarne uno anche per il San Carlo ma per ora è solo un progetto». Qui si costruiscono idee. Francesco Tuccillo, presidente dell’Acen, fa parte di quelli che invece costruiscono alla lettera: «Abbiamo sperimentato che trovare lavoro attraverso stage e master nelle nostre aziende è possibile. Vogliamo guardare al futuro attraverso il rapporto con i nostri giovani».
In chiusura le note dei musicisti del liceo Margherita di Savoia che, diretti da Carlo Morelli, hanno anticipato per CasaCorriere un brano proprio da My fair lady.