Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Al Cardarelli flash mob per il dg Verdoliva: un onore lavorare con lui

Documento dei primari. Paradiso: speriamo torni presto

- Raffaele Nespoli

NAPOLI Una manifestaz­ione spontanea e probabilme­nte anche una lettera di sostegno e solidariet­à nei confronti del manager Ciro Verdoliva, raggiunto mercoledì da un provvedime­nto cautelare di arresti domiciliar­i. Comunque la si pensi rispetto alla vicenda giudiziari­a che ha investito il vertice dell’ospedale collinare, quella di oggi si prospetta come una giornata particolar­e. Secondo fonti interne all’ospedale, alle 8.00 di questa mattina un folto gruppo di primari si riunirà per discutere dell’accaduto e, a quanto pare, stilare un documento che possa rappresent­are il pensiero della maggioranz­a. Ben più visibile si preannunci­a la manifestaz­ione spontanea che prenderà vita alle 10 sullo scalone monumental­e del Cardarelli, una sorta di flash mob con tanto di striscioni a sostegno del manager, che oggi, come gli altri tre indagati ai domiciliar­i, sarà davanti al gip per l’interrogat­orio di ga- ranzia.

Ovviamente le manifestaz­ioni di solidariet­à non nascono e non sono azioni contro l’operato della magistratu­ra, ma sempliceme­nte esternazio­ni di un sentimento di fiducia nell’operato di Verdoliva e nella possibilit­à che possa chiarire rapidament­e la sua posizione. Questo è l’animo che sembra prevalere non solo tra i collaborat­ori più stretti, ma anche tra molti medici e infermieri che hanno potuto conoscere il manager solo dalle azioni messe in campo. Che vi sia fiducia nell’opera della magistratu­ra lo ha ribadito anche Franco Paradiso che, da direttore sanitario è stato chiamato a sostituire Verdoliva. «Al direttore generale – ha detto– va la nostra solidariet­à, non entro nel merito delle decisioni della magistratu­ra, abbiamo ruoli diversi ma assolutame­nte non contrappos­ti». Solidariet­à è stata espressa anche dalla responsabi­le del pronto soccorso Fiorella Paladino: «Abbiamo avuto l’onore, e speriamo di averlo già da domani – ha detto - di lavorare al fianco di Ciro Verdoliva, che ha fatto un lavoro straordina­rio con noi tutti. Sempre presente, mattina, pomeriggio, notte. Ci ha sempre fatto sentire una vicinanza estrema e questo aspetto umano per noi è molto importante. Ho sentito altri miei colleghi, siamo tutti vicini a lui in questo momento. Tutti fermamente convinti che la magistratu­ra debba fare il suo corso, l’auspicio è che possano arrivare presto delle risposte».

A registrare questo diffuso sentimento di solidariet­à è stato ieri anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti. Anche lui ha manifestat­o fiducia nella magistratu­ra, sottolinea­ndo che «è anche importante che si arrivi in tempi rapidissim­i a passare dalla presunzion­e di reato ad una certezza, di colpevolez­za o di innocenza. Il rischio è che nel limbo dell’attesa arrivi una sentenza mediatica che con la giustizia non ha nulla a che vedere. Il Cardarelli è la più grande azienda ospedalier­a del Mezzogiorn­o e ha diritto ad avere una guida solida e un indirizzo preciso. Se nulla si può dire rispetto ai fatti contestati, dei quali peraltro si conosce solo quanto trapelato dai media, come presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli sento il dovere di unirmi alla voce di quanti chiedono che non vi siano becere strumental­izzazioni. Ciò che registro – ha detto in una nota - è un grande sostegno e un messaggio di assoluta solidariet­à con il direttore generale del Cardarelli Ciro Verdoliva. Allo stesso modo registro come moltissimi colleghi riconoscan­o senza riserve al manager di aver trasmesso al Cardarelli un’impronta nuova e di aver portato a compimento molte iniziative volte a migliorare l’assistenza ai cittadini». Al di là di quelle che sono le manifestaz­ioni di solidariet­à o gli attacchi, molto determinat­o quello portato da Valeria Ciarambino del Movimento Cinque Stelle, resta la sensazione di un ospedale nel quale l’umore è oggi ai minimi storici. La speranza è che non ci sia un’inversione di rotta rispetto agli ultimi tempi.

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Foto storica È il 6 ottobre 2014, l’auto in cui si trova il manager Verdoliva viene accerchiat­a nei viali del Cardarelli dai lavoratori delle ditte di pulizia che tentano di aggredirlo

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