Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dalla vigilessa amica multe a chi infastidiv­a

Romeo corrompeva l’agente indagato con percorsi benessere e la comunione della figlia nell’hotel

- T. B.

NAPOLI Il motorino del vicino dà fastidio? Si chiama la vigilessa amica e scatta la multa. Dal distributo­re di benzina arriva un odore sgradevole? Si muovono le pedine giuste e lo si fa smantellar­e. La nave ormeggiata nel porto rovina il panorama? La si fa multare col pretesto che inquina. Il metodo Romeo era anche questo: usare il modo spiccio della corruzione per eliminare le seccature. L’imprendito­re, che da mercoledì è di nuovo agli arresti domiciliar­i, si comportava come il padrone di quella porzione di città intorno all’albergo che porta il suo nome. «Le navi da crociera, poi i distributo­ri di benzina... Piano piano bisogna togliere tutto lì intorno, ah ah ah!»: così ironizza Carlo, un amico del dirigente comunale Giovanni Annunziata (che a sua volta è ai domiciliar­i) parlando con lui al telefono. Annunziata, secondo l’accusa, si prodigava in mille modi per agevolare Romeo, anche se ogni tanto ostentava con l’amico fastidio per le continue richieste. «Giovanni, Giovanni — scherza ancora Carlo — e lì c’è il fumo che mi sfastidia, lì c’è il vapore che non lo so, quello mi tappa la visuale, la nave da crociera, come dice, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude... Quel distributo­re, puzza la benzina... E lì la spazzatura non so dove metterla, qui non si può attraversa­re! Aho, aho, e no, ora!». Al dirigente comunale, infatti, Romeo aveva chiesto anche i cassonetti per i rifiuti e le strisce davanti all’ingresso dell’albergo. E Annunziata è perfettame­nte consapevol­e di essere asservito agli interessi di Romeo, sul quale preme per ottenere la riassunzio­ne dell’amico Carlo. Rivolgendo­si idealmente all’imprendito­re, ma chiacchier­ando in realtà con Carlo, il dirigente comunale scherza: «Una cameriera che fa lavatura, stiratura, indoratura, improfumat­ura: e dove la trovate?».

Un’altra dipendente pubblica, la vigilessa Carmen Minopoli, in servizio alla sezione motociclis­ti («la signora in motociclet­ta») provvedeva a multare i vicini fastidiosi. In cambio ha avuto un voucher per un percorso benessere per lei, un voucher a metà prezzo per il marito e la possibilit­à di scattare nell’albergo le foto ricordo in occasione della prima comunione della figlia. Una telefonata tra Gaia, la responsabi­le della reception, e Alfredo Romeo aiuta a comprender­e il pensiero dell’imprendito­re.

Gaia: «Ho fatto una cosa a grande cazzimma! Però non te la posso dire per telefono». Alfredo: «Ma dimmi solo con chi». Gaia: «No, perché c’è qualcuno che a sfregio mette il motorino sulle strisce bianche nostre nuove, apposta. E quindi ho fatto una telefonata e domani mattina risolviamo il problema».

Alfredo: «Ah, ho capito! Ma chi sono questi qui, i vicini?». Gaia: «Il pasticcier­e. Sì, sì, sì». Alfredo: «E vabbe’, ma tu devi fare così. Eh, bisogna rivolgersi sempre alle forze dell’ordine».

Gaia: «Eh, però le forze dell’ordine non ci c... proprio. Io ho fatto un’altra cosa: sempre delle forze dell’ordine, ma direttamen­te». Alfredo: «Eh, infatti». Gaia: «Eh, ma no, non si può. Quello lo fa apposta. Capito dove lo mette?».

Alfredo: «Eh, ma lo deve sequestrar­e, lo deve sequestrar­e. Questo bisogna che faccia». Gaia: «Ma hai capito dove lo mette?». Alfredo: «No, non ho capito». Gaia: «Sulle strisce bianche a destra, dove sta il vicoletto. Noi ci abbiamo lo zebrato con le fioriere». Alfredo: «Eh, eh». Gaia: «Lui lo mette dietro le fioriere». Alfredo: «E lì bisogna sequestrar­lo, là non ci può stare molto, bisogna prenderlo e sequestrar­lo». Gaia: «Infatti». Alfredo: «Mettere le ganasce, ci sta il modo per mettere le ganasce?».

Gaia: «Per i motorini non penso, però... Si fa solo la multa o, se c’è, anche il carro attrezzi».

Il metodo L’imprendito­re si comportava come il padrone di quella porzione di città intorno all’albergo che porta il suo nome

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