Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rubati i fili elettrici dell’istituto Il liceo Caccioppoli resta chiuso
Il generatore non viene inviato: potrebbe essere rubato. Verso i doppi turni
NAPOLI Dopo l’ennesimo furto dei cavi elettrici, avvenuto presumibilmente nella notte tra domenica e lunedì scorsi, alunni del liceo scientifico Caccioppoli di via Nuova del Campo non potranno utilizzare regolarmente la propria sede principale perché il gruppo elettrogeno richiesto per far fronte all’emergenza probabilmente non arriverà. Motivo? Considerato l’isolamento del plesso scolastico anche il generatore rischierebbe di essere trafugato. Queste almeno le perplessità espresse dall’Ufficio tecnico della Città metropolitana di Napoli proprietaria della scuola. La notizia è stata comunicata ieri mattina durante una riunione di tutti i rappresentanti dei genitori. Ma la speranza è l’ultima a morire. E il vertice della scuola, punta ancora su un ripensamento. «Anche se informa la vicepreside Anna Milella, in rappresentanza della dirigente Roberta Tagliafierro - l’auspicio è che si possa addivenire a una soluzione definitiva col ripristino tempestivo dei cavi rubati». A questo dovrà provvedere sempre la Città metropolitana. Sulla base dei precedenti, i tempi dovrebbero essere contenuti entro 20-30 giorni. E con qualche sforzo si potrebbe fare prima. Nel frattempo, si naviga a vista. Già da ieri, e ancora oggi, gli studenti delle classi quarte e quinta svolgono nelle ore pomeridiane le lezioni nella succursale di via De Matha, che può offrire, per il doppio turno, l’ospitalità a sole 15 classi a fronte delle 34 ubicate nel plesso rimasto senza energia elettrica. I ragazzi del biennio e delle classi terze restano per il momento in stand by. Naturalmente non si tratta di una situazione sostenibile. L’altra soluzione tampone, oltre a quella del generatore, dovrebbe essere il trasferimento in un altro istituto. Il più vicino al Caccioppoli è l’istituto tecnico Ferdinando Galiani. La disponibilità di massima ad ospitare le classi esterne è già stata manifestata. Ora però si attende il via libera formale da parte del consiglio d’istituto. Poi ci saranno altri passaggi obbligati. Per la settimana prossima l’iter dovrebbe essere completato. L’auspicio di tutti però è che si arrivi a mettere il punto definitivo. «Solo con la posa dei nuovi cavi - osserva Valeria Trinchieri, madre di uno studente del primo anno potremo considerare il caso chiuso». Ma la professoressa Milella si spinge oltre. «Fin da adesso - spiega - chiediamo che contestualmente al ripristino della rete si disponga un’attività di controllo e di sorveglianza. Altrimenti rischiamo che la scuola, già presa di mira dai ladri per 4 volte dall’inizio dell’anno, si trovi ad affrontare nuovamente emergenze del genere». La vice della dirigente scolastica sottolinea anche il ruolo dell’istituto in una zona di confine. «In un territorio a rischio rappresentiamo davvero un’oasi felice, un liceo di eccellenza, l’unico in provincia di Napoli scelto per l’attivazione, in collaborazione con l’Ordine dei medici di un progetto sperimentale per avvicinare i ragazzi alla Medicina e ad altre facoltà attinenti». Oggi il consiglio dei docenti approverà un documento per sollecitare la fine del black out.