Corriere del Mezzogiorno (Campania)
All’Augusteo Il Sorpasso dal cinema al teatro
Il testo di culto in scena da stasera con Giuseppe Zeno
«”Il Sorpasso”? Più che una scommessa, il nostro è l‘omaggio a uno dei film più significativi degli anni ’60 (legato al clima del boom economico) e insieme a un grande regista come Dino Risi e a due attori straordinari come Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant». Giuseppe Zeno sgombra subito il campo dal confronto fra «Il sorpasso» teatrale, di cui è protagonista da stasera all’Augusteo, e quello di culto, girato on the road nel 1962, nato per il cinema. Ma non di solo tributo si tratta. «Uno degli altri motivi per cui è stato scelto è per la sua straordinaria attualità - racconta l’attore napoletano -, il mio personaggio, Bruno Cortona reso celebre dall’interpretazione di Gassman, è infatti un quarantenne che vuole vivere la vita fino in fondo, senza pause e imborghesimenti familiari, per quanto sia sposato, ma con una donna molto libera ed emancipata. Insomma a lui piace sfidare età e responsabilità, come tanti uomini di oggi che sembrano eterni Peter Pan».
In questa versione scenica, che riprende integralmente il testo, non manca il registro simbolico. «Il sorpasso del titolo – continua Zeno – rappresentava, oltre a quello materiale del tragico epilogo, anche il clima di un’Italia alla ricerca di un benessere vissuto spesso al di là delle reali possibilità, quelle un paese povero che scopriva improvvisamente gli agi della ricchezza. Anche questo un atteggiamento, che ricorda quello di tanti italiani di oggi». Gente disposta a tutto pur di sfoggiare auto di lusso, abiti costosi e smartphone di ultima generazione. Una spacconeria a cui fa da contrappeso l’altro protagonista della pièce diretta da Guglielmo Ferro, quel Luca Di Giovanni che dà vita al ruolo più drammatico di Roberto. Che fu all’epoca del francese Trintignant. Repliche fino al 19.