Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il segreto di Mr Kind, il Donatore Matto che ama regalare cultura
Il notaio napoletano ha ideato una pagina su Facebook dalla quale offre biglietti, viaggi, libri ad amici e sconosciuti
Sergio Cappelli ha i tratti gentili e aristocratici del signore d’altri tempi, ma è un dandy ipercontemporaneo. Ama l’arte concettuale e il teatro di ricerca, segue con accanimento gli eventi cittadini (e non solo) e soprattutto si diverte a vestire i panni di Mr Kind ovvero il Donatore Matto.
Mai pseudonimo fu più calzante: il sessantenne notaio napoletano vive la gentilezza come pratica quotidiana. E regala cultura a destra e a manca. Si è inventato infatti una sorta di personalissima «beneficenza culturale» effettuata con singolari modalità: indovinelli a premi via facebook, ma anche distribuzioni a titolo gratuito. Di cosa? Biglietti del teatro, del cinema, di concerti. E poi libri, dischi o buoni per viaggiare. Finanche opere d’arte, per esempio tre belle foto di Sergio Riccio. Che cosa gli passa per la testa? Vuole indurre amici e conoscenti (ma anche illustri sconosciuti) a consumare più cultura? «Indubbiamente», ci spiega divertito, «c’è un certo intento pedagogico in quello che faccio». Cioè? «Scelgo quello che mi piace, spero di educare al bello oppure di dare qualche possibilità a chi ne ha poche. Per esempio mi è capitato di offrire biglietti del San Carlo a ragazzi che non c’erano mai stati prima, pur abitando a Napoli o nei dintorni». Quando è nata l’idea? «Da un anno e poi si è sempre più rafforzata. Prima facevo piccoli regali ai miei amici, ora ho una pagina facebook dedicata a questo gioco e mi nascondo dietro il nome di Mr Kind o Donatore Matto. Credo di aver ereditato da mia nonna la propensione al dono. Regalare qualcosa di bello mi rende davvero felice».
Alla bellezza Sergio Cappelli è sensibile da anni, tanto che ha accumulato nel tempo una bellissima collezione di arte contemporanea, che esponeva nella sua scenografica casa di Chiaia, con molte opere site specific perfettamente inserite nell’appartamento a tinte forti e con prospettive spiazzanti. Poi si è liberato di molti di quei pezzi, nonché della casa, e si è trasferito in un centralissimo hotel cittadino, dove vive da più di due anni. Strana scelta? «Beh, sembra singolare, ma tanta gente ama vivere in albergo. Specie fino a qualche anno fa non era poi una consuetudine tanto rara. A me piace tantissimo. Mi sono preso una sorta di periodo sabbatico dalla mia vita di prima, in cui davo tantissime feste, ricevevo a casa... ora mi dedico ad altro, diciamo che ho preso una pausa di riflessione da quelle abitudini». Ma non pensiate che Cappelli conduce ora vita ritirata: il brillante notaio napoletano non disdegna la mondanità, non dimentica un vernissage ed è tra i protagonisti indiscussi delle serate cittadine e dei salotti più accorsati. «Napoli è una città che offre moltissimo», osserva compiaciuto. «Secondo me sul piano culturale e mondano è ricchissima di eventi, alcuni più altri meno interessanti, ma comunque di richiamo. Ovviamente i problemi esistono, ma vivendo in albergo e trascorrendo parte della settimana in Calabria, dove esercito la mia professione, qui mi sento in vacanza. So di essere un privilegiato e di vedere la questione da una certa visuale, ma Napoli secondo me è molto considerata anche all’estero sul piano culturale. Basti pensare all’imminente apertura della galleria Thomas Dane, che è prestigiosissima e ha trovato sede in via Crispi. E poi vorrei spezzare una lancia...». A favore di chi? «Della tanto bistrattata borghesia di Napoli. È vero che per certi versi è stata una classe poco lungimirante, ma vorrei sottolineare che ci sono tanti amici, di classe borghese, che fanno cose di grande interesse». Per esempio? «Penso alla rassegna Wunderkammer, il teatro da camera ideato da Diego Nuzzo, ai premi Green promossi da Benedetta De Falco e a tante altre iniziative».
Naturalmente il Donatore Matto ha già regalato una panchina a Capodimonte, aderendo all’iniziativa varata dal direttore Sylvain Bellenger. «L’ho dedicata a mia madre che ebbe una infanzia rattristata da eventi familiari, ma resa “favolosa” dagli alberi secolari e rassicuranti di un bosco, dove la sua famiglia “svernava”. Il bosco si chiamava Castiglione ed era in Lucania e lo abbiamo amato moltissimo, finché ne abbiamo goduto. A lei non dispiacerà sapere che qualcuno potrà riposare o giocare o gioire, o soltanto respirare, su una panchina , in un bosco nel cuore di Napoli». Questo è Mr Kind, non servono altre parole.
Napoli «La nostra città offre moltissimo sul piano culturale ed è molto considerata all’estero» Borghesia «Difendo questo ceto partenopeo così bistrattato, che invece ha qualità»