Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Zuppe di verdure, il buono che fa bene

L’autunno è la stagione ideale per riscoprire gli effetti salutari di broccoli, scarole e cavoli Se amate le creme nel vostro personale menu non può mancare la vellutata di zucca

- Alessandra Caligiuri

Alla fine di ottobre è arrivata l’ora solare. Le lancette un’ora indietro ci hanno tolto ore di luce, con tutto quello che comporta: ci sentiamo più stanchi, meno allegri, sono arrivati i primi lievi malanni di stagione e iniziamo a sentire freddo. Siamo ancora in autunno e all’arrivo ufficiale dell’inverno vero e proprio manca ancora un po’ di tempo. Nell’attesa per prepararsi al meglio la soluzione non è nasconders­i in casa sotto una coperta, ma uscire a fare la spesa.

Basterà osservare il banco della verdura per ribaltare l’immagine sbiadita di una mezza stagione di passaggio.

Il verde si declina in tutte le sue sfumature in tante varietà di cardi, sedani, bietole, broccoli e cavolfiori. A questo si alterna l’arancione deciso di zucche e carote e il giallo delle patate. Possono cambiare i modi di chiamarli nei vari dialetti, a volte anche all’interno della stessa regione, tanto da arrivare a pensare che un’unica parola per indicare il broccolo non esista, ma la sostanza resta: i prodotti della terra e le loro tinte brillanti ci restituisc­ono un po’ del sole che ci è stato tolto.

Non sono solo belle da guardare, se introdotte nella dieta sono una risorsa per il loro apporto di vitamine e sali minerali, valide alleate contro l’influenza. In forma liquida, in solide pizze rustiche o crude, secondo le ultime mode alimentari, sono tanti i modi, vecchi e nuovi, di cucinarle.

I primi freddi sono il periodo migliore per riscoprire il piacevole calore di zuppe e vellutate. Un esempio è la zuppa di cardo di Benevento, un tempo piatto servito prima delle portate più sostanzios­e nei giorni di festa. Nella ricetta tradiziona­le questa verdura, che appartiene alla famiglia dei carciofi viene pulita e lessata, poi ripassata in un brodo di verdure e di carne a cui viene aggiunto un uovo battuto, per poi cuocere tutto insieme.

Se, invece, amate le creme, nel vostro personale menu non può mancare la zucca. La regina dell’autunno è l’ingredient­e base delle vellutate, insieme ai funghi, altro must del periodo. Insieme creano un piacevole contrasto di consistenz­e. Le creme poi si prestano a molte personaliz­zazioni, a seconda dei propri gusti si possono aggiungere: una goccia di latte, patate e spezie, come noce moscata o cannella, o anche pane e formaggi cremosi, se si desidera qualcosa di più sostanzios­o.

Poco tempo? Un piatto più veloce da preparare sono i cavolfiori gratinati, ci vogliono pochi minuti per passarli al forno insieme al parmigiano, pangrattat­o e alla besciamell­a.

Per chi non vuole rinunciare alla solidità dei carboidrat­i, scarole, bietole e spinaci sono parte essenziale delle pizze rustiche. Un intramonta­bile classico che unisce l’Italia da nord a sud, quasi ogni regione alla sua. In Campania la fanno da padrona le scarole, accompagna­te in padella da capperi e olive o anche in una sottile sfoglia.

Fin qui si rimane in territori conosciuti, ma l’ultima tendenza dell’alimentazi­one è cucinare con fornelli e forno spenti. Si chiama crudismo e, a dispetto del nome, non consiste nel prendere un alimento e mangiarlo sempliceme­nte al naturale. Chi lo segue, spesso si tratta di vegani e vegetarian­i, pensa che il calore alteri i sali minerali e le proprietà specifiche dei cibi, quindi, trita, frulla, affetta, marina, disidrata, ma soprattutt­o non usa temperatur­e

Pizze rustiche All’interno scarole, bietole e spinaci sono parte essenziale con olive e capperi

superiori ai quarantadu­e gradi. Usando queste tecniche le foglie di cavolo verza possono diventare chips, insieme a pistacchi, zenzero e limone. Fanno parte a pieno titolo di questa cucina anche le centrifugh­e, ossia, le verdure da bere. Certo non trasmetton­o il calore immediato di un piatto caldo, ma aiutano il corpo a reagire alle temperatur­e rigide e scongiurar­e il rischio di ammalarsi di frequente. Un’idea? mela, barbabieto­la e carote. Crude o cotte, innovative o tradiziona­li, accontenta­no tutti e bisogna ammettere che le verdure con i loro colori riportano, almeno in tavola, un po’ dell’estate che non vogliamo abbandonar­e.

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