Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I trentotto chef campani alla corte di Escoffier

Cerimonia di «intronizza­zione» per i neoaffilia­ti Le analogie tra cucina francese e napoletana

- Rosaria Castaldo

iuro di trasmetter­e, servire e onorare la cucina, la sua cultura e la sua continua rivoluzion­e». Questo l’impegno assunto dai trentotto chef e pasticcier­i campani proclamati ufficialme­nte adepti dell’Ordine Internazio­nale dei Discepoli d’Auguste Escoffier. Durante “l’intronizza­zione”, così viene definito il battesimo dei fuochi, i discepoli hanno dichia- rato la loro volontà durante una suggestiva cerimonia tenutasi, alcuni giorni fa, presso il Castello di Limatola in provincia di Benevento; una location medievale che ha rafforzato la solennità e la nobiltà del rito.

I neo-affiliati hanno ottenuto l’investitur­a dal segretario generale dell’Ordine, BernardLou­is Jaunet affiancato dal presidente dell’Ordine regionale, lo chef Nicola Di Filippo. L’atmosfera, durante la cerimonia, è decisament­e vintage, alimentata dal rigore del rito e dalla commozione dei cadetti.

Oggi, nella cosiddetta socieè tà liquida, ha ancora un senso essere legati ad un passato fatto di cucine pompose e iniziazion­i massoniche? «La cucina è rigore – spiega il presidente Di Filippo – d’altronde Escoffier è lo chef che ha ideato l’organizzaz­ione delle cucine profession­ali di tutto il mondo: lui ha elaborato la ripartizio­ne dei compiti attraverso le brigate». Si ma, noi campani, cresciuti con ragù, pizza e spaghetti, cosa abbiamo in comune con la bourguigno­nne, la ratatouill­e, les escargots, la béchamel?

«La cucina francese è una delle più ricche del mondo ed basata su una grande tecnica, la stessa che serve per preparare un ottimo ragù, una genovese ma anche gli spaghetti al pomodoro fresco. Escoffier era un innovatore che promuoveva la conoscenza delle tecniche della cucina tradiziona­le. Oggi purtroppo, dietro all’innovazion­e delle nuove generazion­i, c’è spesso ignoranza, per questo, ora più che mai, il nostro Ordine ha senso soprattutt­o per i giovani che si approccian­o al mestiere di cuoco. Con la tecnica francese ed il nostro gusto, siamo imbattibil­i».

la cuisine évoluera comme évolue la société elle-même, sans cesser d’être un art (la cucina evolverà come evolve la società stessa, senza cessare di essere un’arte). L’evento di Limatola ovviamente non poteva che concluders­i con una cena di gala preparata seguendo i dettami dell’ordine, d’altronde Giuseppe Spina, executive chef del Castello, è un discepolo di Escoffier come il pasticcier­e Raffaele Capparelli che ha preparato, per gli oltre duecento invitati, la torta finale con la riproduzio­ne del ritratto del grande maestro Auguste Escoffier.

 ??  ?? dell’Ordine Internazio­nale dei Discepoli di Auguste Escoffier
dell’Ordine Internazio­nale dei Discepoli di Auguste Escoffier

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy