Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dopo il flop della Nazionale
De Laurentiis: «Insigne fuori ruolo, un danno economico» Lorenzo: «Chiedo scusa a tutti, ma ora penso allo scudetto»
NAPOLI Negli ultimi mesi De Laurentiis si è scontrato spesso con il presidente della Figc Tavecchio, l’ha prima accusato d’immobilismo e poi l’ha individuato tra i responsabili della «svendita» dei diritti televisivi della serie A all’estero. Il rapporto tra il patron del Napoli e il numero uno del calcio italiano è controverso, fatto di slanci emotivi e critiche feroci. Nel 2014 De Laurentiis l’ha sostenuto alle elezioni, non gradiva l’ex calciatore Demetrio Albertini e condivise con Tavecchio l’idea di sviluppare il calcio femminile. Lo scorso marzo l’avversario di Tavecchio era Andrea Abodi, ex presidente della Lega di serie B contattato da De Laurentiis per un’ipotesi da direttore generale al Napoli, ma il patron ha confermato la fiducia per l’ex leader della Lega Nazionale Dilettanti.
La sintonia con Tavecchio era in crisi già da alcuni mesi, ieri De Laurentiis l’ha individuato come responsabile della disfatta, chiedendo le sue dimissioni. «L’eliminazione dell’Italia si commenta da sola, Tavecchio è l’unico vero responsabile di questa disfatta, ha mantenuto un allenatore bravo che io ho mandato via dopo pochi mesi. Se giochi con il 4-2-4, è inutile convocare Insigne che si esprime al meglio con il 4-3-3. È stato fatto un danno economico alle società, la vetrina espositiva dei nostri gioielli è diventata negativa, ora dovremmo chiedere un risarcimento a Tavecchio, alla Figc. Se fossi Tavecchio mi dimetterei per non fare la figura dello stupido ma non deve dimettersi solo lui, anche Uva, tutti. Il Coni ha delle responsabilità, doveva intervenire, non sono stati capaci di trattenere Conte. Prenderei per la Nazionale un allenatore di 35 anni», ha dichiarato il presidente del Napoli a Sky Sport. Alle 12 è in programma una riunione del Consiglio Federale senza Giampiero Ventura che ieri è rientrato a Bari.
Il commissario tecnico della Nazionale non si dimetterà, sarà licenziato, ballano i 700 mila euro previsti nel contratto che lo lega all’Italia fino a giugno del 2018 perché il rinnovo era in programma solo in caso di qualificazione ai Mondiali.
Il destino dei dirigenti federali è, invece, da verificare. Le parole di De Laurentiis vanno nella direzione dell’indignazione popolare nei confronti del fallimento della Nazionale e il caso della discordia riguarda proprio Lorenzo Insigne, uno dei due azzurri nel gruppo di Ventura. Jorginho ha preso il posto di De Rossi contro la Svezia e ha ispirato varie palle-gol non concretizzate. Il regista del Napoli ieri a Castelvolturno è stato consolato da Sarri e dai suoi compagni di squadra. Insigne ha avuto un giorno di permesso, sono rientrati anche Maksimovic, Rog e Hysaj, mancano Reina, Callejon, Mertens, Hamsik, Zielinski e Koulibaly per avere il gruppo al completo in vista di NapoliMilan.
Se giochi le partite con il 4-2-4, è inutile convocarlo perché si esprime al meglio con il 4-3-3