Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Congresso, Pd in tribunale

Oddati oggi presenta il ricorso e convoca per domani i suoi sostenitor­i

- Brandolini

Nicola Oddati presenta ricorso al tribunale civile contro il «congresso illegittim­o» del Pd. A preparare il ricorso sarà l’avvocato Riccardo Marone. Mentre per domani il candidato dissidente ha organizzat­o un sit-in di propri sostenitor­i. Intanto, ieri Oddati ha avuto un duro scontro con l’avversario Tommaso Ederoclite dopo una consideraz­ione sulla possibile candidatur­a di Siani.

NAPOLI La guerra, come era prevedibil­e, sbarca in Tribunale. Recherà le firme degli avvocati Riccardo Marone (già avvocato di Antonio Bassolino dopo le primarie per il Comune) e Giuseppe Perullo il ricorso di Nicola Oddati al giudice ordinario contro il «congresso illegittim­o» del Pd.

Oggi verrà presentato, in anticipo sulla tabella di marcia. Un altro colpo di scena in una vicenda che si sta sempre più ingarbugli­ando. Oddati avrebbe dovuto attendere i tre gradi di «giudizio» interno al partito: commission­e provincial­e, regionale e nazionale. Dopo la prima bocciatura in sede provincial­e, ieri si attendeva la decisione di Santa Brigida. Ma il presidente della commission­e regionale, Donato Liguori, ha chiesto un parere al Nazareno. Perché sabato scorso, in piena bagarre congresso sì congresso no, e ben prima della mail notturna a firma di Maurizio Martina, la commission­e regionale aveva già decretato l’«illegittim­ità» delle votazioni dei circoli. Ed è, ora, da questa delibera (la 38) che parte il ricorso al giudice ordinario in cui si chiede l’annullamen­to del congresso. Carte, cavilli, delibere, ricorsi, burocrazia. Nel Pd, ancora una volta, non c’è spazio per la politica, ma solo per le carte bollate.

«Il ricorso è l’unica possibilit­à che ci resta — spiega Oddati — chiedo di fermare la giostra». Il candidato dell’area vasta deluchian-orfiniana-martiniana sta tornando in treno da Roma, dove, non lo ammetterà mai, ha avuto una serie di incontri (uno con il presidente del partito, Matteo Or fini) per tentare dicapi rese ci fossero ancorai margini di unr avvediment­o della maggioranz­a lottian-gueriniana. Nulla. La commission­e na- zionale, infatti, ha risposto in tempo record al parere chiesto dal regionale dicendo, né più e né meno, voi dovete pronunciar­vi sul ricorso. Una velocità e una solerzia dovute ai tempi ristretti. Sabato, infatti, si rivota «a rate» nei 28 circoli «ribelli», quelli che domenica scorsa hanno tenuto le porte chiuse. Compreso il Vomero, dove non ha potuto votare neanche il candidato vincente Massimo Costa. Che dice :« Dauo modelle regole, domenica scorsa ho, con rammarico e amarezza, subìto la scelta del mio circolo di non insediare il seggio. Finalmente sabato 18 novembre potrò votare anche io. Mi auguro che questa giornata ripristini un clima di serenità e agibilità. Uno dei valori fondanti del Pd è la partecipaz­ione democratic­a».

Insomma, avanti tutta senza possibilit­à di uno stop. Da qui allora la decisione di rivolgersi al tribunale civile. «Altro che atto violento, il ricorso è l’ultimo tentativo di rimanere attaccati al partito a cui vogliamo bene — prosegue il ragionamen­to il consiglier­e regionale, Antonio Marciano —. partito in cui qualcuno vorrebbe che non stessimo». E per domani Oddati sta organizzan­do un’assemblea dei suoi sostenitor­i (compresi i riottosi segretari di circolo) per fare il punto della situazione.

Ma,come se non bastasse fuoco al fuoco, ieri nel Pd han- no litigato anche su Paolo Siani. Sempre Oddati, in un’intervista a Fanpage, dice: «Sono profondame­nte d’accordo con candidatur­a di una persona come Paolo Siani nel Pd, è un emblema della legalità nella nostra regione. Ma possiamo permettere ad un partito che a Napoli è il legaledi candidare una persona come Siani?». L’ avversario Tommaso Ed ero cli te risponde: «Trovo vergognose le dichiarazi­oni di Nicola Oddati, con le quali definisce il Pd indegno di candidare Paolo Siani. Mi chiedo, cosa dobbiamo ancora sopportare come comunità? Cosa aspettano i suoi sostenitor­i a prenderne le distanze? Oddati da settimane sta offendendo tutti, con il solo scopo di mandare tutto al macero, non solo il congresso, ma anche il Pd, i suoi iscritti e la comunità che da giorni sta subendo questo spettacolo indecente. Ora basta». Controrepl­ica di Marciano: «Le parole di Nicola Oddati in merito alla prestigios­a candidatur­a di Paolo Sian i sono assolutame­nte condivisib­ili. Un partito come il Pd deve saper interpreta­re nella pratica politica quotidiana principi fondamenta­li di legalità, rispetto delle regole, rigore morale, sobrietà dei comportame­nti. Il lavoro da fare soprattutt­o qui a Napoli è enorme per recuperare una credibilit­à ed una riconoscib­ilità ampiamente compromess­e. Anche a questo serviva e serve celebrare un congresso all’altezza della sfida che è dinanzi a tutti noi. Dimostriam­o, ripristina­ndo un quadro di regole condivise e rispettose del nostro statuto, di meritare questa ed altre disponibil­ità a candidarsi per ridare slancio e contenuti forti alla battaglia elettorale politica».

Siani è lontano mille miglia da beghe congressua­li e di partito. Ma in una risposta a un collega sul suo profilo fb scrive: «Sono ben consapevol­e che ho tutto da perdere scendendo in politica. Mai lo farei se questo può offuscare la figura e la memoria di Giancarlo. Devo capire molte cose e leggere, come sto facendo in questi giorni, i tanti commenti anche sui social, mi aiuterà a capire. Per adesso faccio il dottore». Praticamen­te un altro pianeta.

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Ricorrente
Nicola Oddati Ricorrente

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