Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Legalità e meno burocrazia Le aziende ne hanno bisogno per continuare a investire»

- S. A.

NAPOLI «Nel 2016 i fatturati sono aumentati perché le aziende hanno utilizzato in maniera eccessiva gli incentivi del Governo per l’occupazion­e. Quest’anno gli effetti sono inferiori, ecco perché la crescita è più lenta rispetto allo scorso anno. È un dato di fatto». Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uil Campania, analizza i dati diffusi da Bankitalia dalla parte dei lavoratori. «Il clima positivo è l’effetto della tendenza alla fiducia nel sistema economico campano ma ci sono migliaia di persone che ancora oggi sono fuori dal mercato», afferma. Sgambati, a chi si riferisce? «Beh, si parla tanto delle giovani generazion­i. Ma ci sono migliaia di over 45-50 che sono senza collocazio­ne occupazion­ale. Anche su di loro bisogna intervenir­e».

Resta il fatto, però, che in base ai dati diffusi da Bankitalia in Campania l’ occupazion­e è cresciuta del 3,2%.

«L’inversione di tendenza è dovuta soprattutt­o agli incentivi del governo, come per esempio il Job Act. Ma prevalgono i contratti a tempo determinat­o. Gli imprendito­ri preferisco­no i contratti diretti e temporanei, anche di pochi mesi».

Nel frattempo, secondo Bankitalia, anche nel 2018 gli imprendito­ri campani sarebbero pronti ad investire. È il segno di una forte fiducia verso una ripresa che appare vicina?

«Gli investimen­ti delle aziende saranno determinan­ti per rendere concreta e stabile la crescita economica in Campania. Ma, a parer mio, le imprese vanno pure sostenute dal punto di vista normativo». In che modo? «In primo luogo esiste una eccessiva burocrazia che frena l’avvio dei progetti aziendali. Poi, soprattutt­o in riferiment­o alle nuove competenze, serve personale con una formazione adeguata. E poi lo Stato deve garantire la legalità in alcuni territori. Ecco, queste sono le tre leve che bisogna adottare per sostenere gli investimen­ti da parte delle aziende. Ma aggiungo anche una maggiore fiducia da parte del sistema bancario».

L’export cresce ma calano aerospazio e trasformaz­ione alimentare.

«Verso i mercati francesi c’è stato un forte calo degli A380 mentre il business degli Atr resta costante. Cresce invece il Boeing. È un andamento naturale. Pensi che otto anni fa gli Atr erano crollati, oggi sono in risalita». E l’industria alimentare? «La flessione è legata alla turbolenza dei mercati. E non dimentichi­amoci che pesa molto l’embargo alla Russia».

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Sindacalis­ta Sgambati segretario della Uil regionale

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