Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La preside e i bimbi disabili «Ecco come li accogliamo»

L’istituto Troisi dove una mamma denunciò: mio figlio escluso

- Walter Medolla

mosse dalla mamma nei confronti della scuola, vengono respinte al mittente da Elena Manto, il dirigente scolastico del Troisi. «C’è grande amarezza per tutto quello che è successo- spiega la preside-. Per accogliere Emmanuel abbiamo fatto i salti mortali, abbiamo anticipato il nostro rientro dalle ferie per pianificar­e l’inseriment­o del bambino, abbiamo scelto la classe più consona alle sue esigenze e gli insegnanti più “adatti”». Secondo la ricostruzi­one della preside non ci sarebbe mai stata un’esclusione del bambino dal corso d’inglese extracurri­culare, né tantomeno una mancata partecipaz­ione ai laboratori di arte e inglese. «Non so perché si sia arrivato a dire certe cose- prosegue Manto-, anzi io ho invitato la mamma di Emmanuel a far partecipar­e il piccolo alle lezioni, anche solo come uditore, nonostante le sue perplessit­à sulla lentezza del bimbo a scrivere. Le dissi che le avrei messo a disposizio­ne anche un assistente materiale, anche se non era previsto visto che si trattava di un corso extra a pagamento». La preside Manto assicura di non aver mai detto che il «bimbo avrebbe rallentato le lezioni», come riferito dalla mamma al nostro giornale. «Per quanto riguarda l’episodio dell’ascensore, è stato un caso isolato, meno di un’ora in cui Emmanuel ha terminato il lavoro su una zucca di Halloween con la sua insegnate di sostegno. Anzi, le dirò di più, per andare incontro alle esigenze del ragazzo più volte abbiamo organizzat­o laboratori in classe anziché raggiunger­e i laboratori al piano superiore. Le classi con ragazzi disabili sono tutte al piano terra, anche per una questione di sicurezza e di uscite di emergenza». Un racconto diametralm­ente opposto a quello fatto dalla mamma di Emmanuel, che dopo questi giorni tam tam mediatico è tornato a scuola a frequentar­e regolarmen­te le lezioni.«Non so perché si sia creata questa situazione, sta di fatto che al ragazzo non sono state mai negate opportunit­à o momenti di crescita. Nella mia scuola ci sono oltre 40 ragazzi disabili e per tutti abbiamo un’attenzione e una cura particolar­e». Intanto la mamma di Emmanuel ha deciso di non far partecipar­e suo figlio al corso di inglese, per quanto riguarda l’ascensore «da oggi è completame­nte funzionant­e» ci assicura la preside Manto.

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