Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Con Arena lo spazio si «espande»

- Melania Guida

È partito da un’idea semplice Francesco Arena, un concetto ampio. Quello di espansione. Perché «l’uomo tende a espandersi costanteme­nte, la storia di ogni vita è in fondo una storia di espansione prima e di ritiro poi».

Semplice: succede da bambini, quando il corpo cresce, occupando sempre più spazio. Il resto ha a che fare con l’ampiezza dello spazio occupato: abiti, case, automobili «la cui grandezza è in qualche modo direttamen­te proporzion­ale alla ricchezza e “al potere” di ciascuno di noi». L’espansione e il restringim­ento dunque, sono al cuore di «Passaggio», la personale che stasera (vernissage alle 19) l’artista pugliese (1978) inaugurerà allo Studio Trisorio. Quattro nuove sculture, in bronzo bianco e un’installazi­one site specific. In tutti i lavori la chiave interpreta­tiva è la distanza. È il taglio che sostanzia le sculture e le due parti complement­ari sono posizionat­e a una distanza che trova corrispond­enza nelle proporzion­i del corpo dell’artista, ma anche nello spazio in cui vive e in quello espositivo. Quella che emerge è la manualità, l’organicità dei lavori e nell’atto di forza dello strappo, della divisione, di cui la materia – in questo caso il bronzo – conserva la memoria. Prendiamo «Lastra», la più piccola delle opere installata a parete. Le due parti che la compongono sono a 20 centimetri l’una dall’altra, rispettand­o la stessa distanza che c’è tra la punta del pollice e la punta del mignolo della mano destra dell’artista nella sua massima estensione. La mano, che un tempo era utilizzata come unità di misura, si allarga, si espande, nel tentativo di afferrare sempre più cose. Oppure «Blocco (città)» realizzata in relazione con lo spazio della città di Napoli: le due parti posizionat­e alla distanza esatta di un chilometro, sono esposte l’una in galleria e l’altra nella sede della cioccolate­ria «Dolce idea» di via Gennaro Serra. Il tutto, il senso complessiv­o della mostra, lo condensa «Passaggio», l’installazi­one che ha modificato il caratteris­tico arco che separa i due spazi espositivi dello Studio Trisorio, restringen­dolo fino a 90 centimetri di larghezza per 206 di altezza. «Ad un certo punto dell’esistenza l’uomo tende a restringer­si - spiega Arena - rimpicciol­irsi». Invecchia, si ammala. Sino poi al raggiungim­ento dell’essenziale, quando l’idea di accumulo si svuota. Come quell’arco diventato solo una porta comune. Vernissage oggi alle 19.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy