Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Movida, l’ordinanza delle polemiche
Il Comune vara il dispositivo: bevande in vetro vietate dopo le 24. La Municipalità di Chiaia: siamo delusi Nei week end locali aperti fino alle 3, chi sfora o fa rumore rischia la chiusura. I comitati: cambia poco
Si va dal divieto per tutti gli esercizi commerciali di Chiaia zona “baretti” e Cappella Vecchia, via Aniello Falcone, piazza Bellini e Bagnoli di «vendere per asporto qualsiasi bevanda in contenitori di vetro o lattine dalle 24» all’orario di chiusura degli esercizi stabilito per le ore 2 dalla domenica al mercoledì e per le 3 nei week end. I trasgressori saranno puniti con multe dai 250 ai 500 euro e «nei casi di reiterata inosservanza» o con la sospensione dell’attività per un massimo di 15». L’ordinanza contro movida selvaggia è stata firmata. Ma monta la polemica.
NAPOLI
Che l’ordinanza per la movida abbia bisogno del «supporto» robusto delle forze dell’ordine, vigili compresi, come ha detto il sindaco de Magistris - evidenza resa dall’ultimo blitz sugli abusi dei Caffé di piazza Trieste e Trento a un passo dalla Prefettura, di notte invasa da centauri senza casco, o dalla protervia dei parcheggiatori abusivi giunti a picchiare gli ausiliari del traffico - ne sono convinti anche i comitati cittadini che l’hanno chiesta a gran voce e le Municipalità. Anche perché, fanno notare, l’ordinanza copre per intero solo Bagnoli ma lascia fuori molte piazze e strade della movida. È sempre Chiaia la più critica, la Municipalità dove partì il famoso «Patto di Convivenza Civile» con i titolari dei “baretti”, naufragato nella cronaca delle risse tra giovani o gestori e residenti desiderosi di dormire. «Siamo molto delusi» scrivono il presidente di quartiere De Giovanni e l’assessore Chiosi: «Non sono state prese in considerazione le nostre richieste. Stabilire le chiusure alle 2 e dal giovedì al sabato alle 3 significa fregarsene della quiete dei residenti. È ridicolo soprattutto non disporre la sospensione e la revoca delle licenze. I locali coprono queste sanzioni pecuniarie in poche ore mettendo in conto anche eventuali chiusure temporanee se mai arrivassero. Ridicolo affidarsi alla polizia locale quando dopo la mezzanotte ci sono sì e no 4 o 5 pattuglie dei vigili in tutta la città» o «prevedere la durata dell’ordinanza fino a maggio», «non hanno avuto il coraggio di tutelare i residenti». Eppure in base all’ordinanza non si avranno più bar aperti fino all’alba ad esempio in piazza Bellini. Ma magari a piazza San Domenico sì, non essendo nelle «immediate prossimità» di piazza Bellini, nota Maria Luisa Margiotta del Comitato Civico Bellini: «Potrebbe essere prossima via Costantinopoli, ma piazza del Gesù? Il punto è anche un altro: la maggior parte dei locali non è adatta all’esercizio, sono bugigattoli e l’attività si trasferisce automaticamente in strada con occupazione di suolo pubblico.
E sono troppi, anche qui chiediamo una regolamentazione e la verifica dei requisiti di spazio». I controlli sono curiosamente puntuali sempre per pochi locali: è già un caso che un noto club di via Bellini non faccia più musica dal vivo. «E’ un passo avanti se non si dovrà più chiamare l’Asl per attestare il superamento dei limiti sonori», commenta il presidente del Comitato per la Vivibilità Cittadina, l’avvocato Gennaro Esposito: «Ma l’ordinanza lascia scoperte piazzetta Nilo, Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli o i Banchi Nuovi, non serve ad evitare grossi assembramenti di giovani e l’apparato sanzionatorio prevede multe risibili». Bagnoli è l’area coperta in pieno dall’ordinanza. «E ancora non basta», dice Annamaria D’Urso del Comitato Bagnoli per la Vivibilità: «Abbiamo sette discoteche, avremo musica fino alle 2 nei giorni feriali o alle 3 dal giovedì al sabato e oltre quell’ora avremo in strada sempre migliaia di persone pronte a fare schiamazzi».
500
euro di multa per i titolari che non osservano l’ordinanza comunale. Poi si passa alla sospensione e anche alla chiusura