Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Agguato tra la folla a pochi metri da via Toledo
Quartieri Spagnoli, la vittima aveva un figlio in carcere per omicidio
Tre colpi di pistola tra la folla, a pochi metri da via Toledo (è il secondo omicidio in città in tre giorni). La vittima avrebbe compiuto 38 anni il prossimo 30 novembre. È stato ucciso fuori casa, in via Trinità degli Spagnoli. Il figlio, da poco maggiorenne, è detenuto per tentato omicidio, oltre ad essere accusato di omicidio.
NAPOLI
Tre colpi di pistola tra la folla, a pochi metri da via Toledo, la via dello shopping di Napoli e dei turisti. La camorra torna a farsi sentire e a fare fuoco nel centro della città, ed è il secondo omicidio in tre giorni. A morire con tre colpi di pistola esplosi a distanza ravvicinata è stato Gennaro Verrano, che avrebbe compiuto 38 anni il prossimo 30 novembre. Era fuori casa in via Trinità degli Spagnoli quando un killer solitario, accompagnato da un complice su uno scooter di grossa cilindrata, si è avvicinato alla vittima con una pistola calibro 7,65 e ha fatto fuoco mirando alla testa.
Erano le 16 in punto e la strada che quasi si affaccia su via Toledo, taglia in due i Quartieri Spagnoli e arriva al corso Vittorio Emanuele, era affollatissima: auto, scooter e persone a piedi. Il killer, incurante di tutto e tutti, ha fatto fuoco, poi è balzato in sella allo stesso scooter con il quale era arrivato ed è scappato via. I familiari di Verrano hanno visto la scena da lontano e di corsa hanno provato a soccorrere l’uomo agonizzate che è morto poco dopo al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno circoscritto la zona cercando quante più tracce possibili e provando a ricostruire il movente che porta direttamente al mondo della droga e ad uno sgarro dopo una lite che lo stesso Verrano avrebbe avuto con il figlio di una donna della malavita della zona che gestisce una delle fiorenti «piazze» di sostanze stupefacenti frequentate dai giovani della movida napoletana. Verrano aveva precedenti per rapine di Rolex e su di lui pendeva anche una richiesta di estradizione dal Belgio per un colpo messo a segno in quel Paese, ma l’arresto è stato bloccato «per la sua impossibilità a stare in giudizio» in quanto aveva dichiarato di avere problemi psichiatrici. Ma della sua famiglia si è parlato tanto nei mesi scorsi perché Gennaro è il padre di Francesco, detto «Checco lecco», maggiorenne da due mesi ma già con una condanna per tentato omicidio per la quale il giudice dei Minori gli ha inflitto dieci anni sia in primo che in secondo grado, e un processo per l’omicidio del 28enne Mario Mazzanti (per il quale ha scelto il rito abbreviato e sarebbe pronto ad ammettere le responsabilità). La sua vittima l’avrebbe assassinata dopo una lite per futili motivi il 3 maggio del 2015 quando aveva solo 16 anni. Francesco, figlio dell’uomo ucciso ieri, ha una storia criminale «pesante» e amicizie pericolose che lo hanno portato a far parte, pur se marginalmente, anche della cosiddetta «paranza dei bambini». Con i fratelli Giuliano di Forcella provò a vendicarsi, a colpi di arma da fuoco, di un pestaggio che un loro amico aveva subito dopo una serata in discoteca. Andarono armati di tutto punto e spararono, ma restò ferito invece un 48enne dei Quartieri Spagnoli che stava andando a gettare la spazzatura. Gli investigatori non escludono che l’omicidio di Gennaro possa essere anche maturato per vendetta nei confronti del figlio in carcere.