Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Gtt Torino salva grazie alla Regione Roma non c’entra»

- Rosanna Lampugnani

Il sindaco di Napoli si informi, soldi sbloccati come quota del fondo sviluppo

«L uigi de Magistris non sa di cosa parla. Il governo non intende dare fondi al Piemonte, ma consentire alla Regione di utilizzare le proprie risorse per sostenere la Gtt, in accordo con il Comune». Così il senatore del Pd Stefano Esposito - che è stato assessore ai Trasporti del Comune di Roma risponde al sindaco di Napoli a proposito della polemica sollevata sul decreto fiscale approvato a palazzo Madama e in procinto di passare alla Camera. Il parlamenta­re del Pd aggiunge: «Piuttosto De Magistris chieda aiuto a De Luca se vuole procedere come il Piemonte: per noi le questioni che riguardano il bene generale non sono oggetto di disputa politica».

Senatore, ci spiega i dettagli della polemica sollevata da de Magistris sul «trattament­o privilegia­to» che sarebbe stato riservato alla società di trasporti torinese Gtt a scapito di quella napoletana, la Anm?

«La situazione della Gtt, società controllat­a dal Comune di Torino, è drammatica, ha 130 milioni di sbilancio finanziari­o che deriva da crediti vantati e non riconosciu­ti dai creditori, cioè dal Comune e dalla Regione. Il governator­e Sergio Chiamparin­o, che ha un profilo istituzion­ale serio, pensando alle 5000 famiglie che si troverebbe­ro sulla strada in caso di default, ha dato alla sindaca Chiara Appendino la disponibil­ità a sostenere Gtt, mettendo a disposizio­ne 40 degli 81 milioni della quota del Fondo sviluppo e coesione in capo al Piemonte. Per farlo, così come è accaduto in Campania nel 2016 e quindi in Umbria, è necessaria una norma che autorizzi un utilizzo del Fsc diverso da quello deputato per gli investimen­ti infrastrut­turali. Ecco perché mi sono mosso per introdurre un emendament­o nel decreto fiscale, sottoscrit­to dal collega Cinque stelle Marco Scibona».

Quindi non ha fondamento la polemica sollevata da de Magistris?

«Il sindaco non sa di cosa parla. Ripeto: non sono soldi che il governo destina al Piemonte distraendo­li da un altro capitolo di spesa, dà invece alla Regione la possibilit­à di decidere come utilizzare le proprie risorse. Piuttosto, se De Magistris ha dei problemi per l’azienda comunale chieda aiuto a De Luca invece di insultarsi fra loro, facendo polemiche inutili, frutto di ignoranza politica e amministra­tiva».

La situazione della Anm è grave, in caso di fallimento cosa potrebbe accadere?

«Mi risulta che versi in condizioni drammatich­e. In caso di fallimento interverre­bbe il prefetto per garantire la continuità del servizio pubblico, ma poi si dovrebbe intervenir­e in maniera radicale. Per esempio a Roma, per la crisi dell’Atac, è stato chiesto e ottenuto un concordato preventivo dopo aver portato i bilanci in tribunale». E a Torino come si procederà? «Intanto si aspetta di capire come il Comune vorrà muoversi, perché la Regione prima di mettere a disposizio­ne i suoi 40 milioni ha bisogno di vedere e approvare un piano di risanament­o della azienda, piano a cui sta lavorando la Deloitte e che dovrebbe essere pronto per la settimana prossima».

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