Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Una rosa bianca per le 26 migranti Nel giorno dell’addio nasce un bimbo
A Salerno i funerali delle donne nigeriane annegate. Il Comune spegne Luci d’Artista
SALERNO La vita e la morte, due facce della stessa medaglia. Protagoniste, ieri, dei funerali delle ventisei migranti decedute durante il tentativo di raggiungere l’Italia su un gommone. A Salerno l’estremo saluto alle nigeriane da una parte, un sorriso di speranza dall’altra, nell’apprendere che era nato un bambino. Un maschietto, figlio di una migrante sbarcata il 5 novembre scorso. «Oggi abbiamo sepolto tutte donne. Non ventisei, ma ventotto, visto che due erano incinte; e oggi è nato un maschietto» ha annunciato, visibilmente commosso, il prefetto Salvatore Malfi intervenuto anche sulle polemiche relative all’assenza di rappresentanti del Governo. «Abbiamo voluto un momento di preghiera sobrio. Solo un rito funebre. Il territorio piange delle sorelle e come potete vedere ci sono solo i sindaci dei comuni che ospiteranno le salme. Il Governo, indegnamente, lo rappresento io» ha concluso il prefetto. Al momento di preghiera, officiato dall’arcivescovo di Salerno, monsignor Luigi Moretti, e dall’Imam di Battipaglia, Abderrahim Es Sbaa, vi erano molte migranti superstiti di una viaggio drammatico e, ancora prima, oggetto di violenza nei loro Paesi d’origine. Lacrime di dolore e di speranza, come quei fiori bianchi lasciati sulle bare da ventisei studenti dell’Istituto “B. Focaccia” che hanno chiesto ai loro insegnanti di poter partecipare ai funerali. Fiori bianchi ma anè che rose azzurre per quei gemelli vittime inconsapevoli di un disegno disumano. Così, gli studenti hanno chiesto di poter salutare quei ventisei corpi quasi tutti anonimi, eccezion fatta per cinque donne. Per due, Marian Shaka e Osato Osaro, erano presenti il marito e il fratello. Che le hanno viste morire in mare. Mentre il gommone, strapieno, si spezzava al centro, risucchiando le ventisei donne. Morte affogate e giunte in Italia, a Salerno, in una bara. A bordo una nave spagnola, la ‘Cantabria’, che ha recuperato anche altre vittime in quelle acque del Mediterraneo trasformatesi in una tomba.Il silenzio ha raggiunto anche altri istituti scolastici dove stato osservato un minuto di raccoglimento. E, ancora, disposto lo spegnimento, simbolico, ieri sera, delle Luci d’artista per trenta minuti. «Eventi della vita ci interpellano, ognuno di noi è chiamato a ricollocarsi all’interno di questa storia. Che è storia di uomini con tutte le contraddizioni che si porta dietro e che Dio vuole che diventi storia di salvezza» ha sottolineato monsignor Moretti. Mentre l’Imam ha aggiunto: «Preghiamo Dio perché abbia misericordia di queste anime e ci ricordi che l’amore autentico è il dono di sé». Nel cimitero monumentale anche autorità, come il presidente della Regione, Vincenzo De Luca; il sindaco, Vincenzo Napoli; il procuratore capo Corrado Lembo. Giunto anche un messaggio della presidente della Camera Laura Boldrini: «Esprimo il mio più profondo cordoglio alle autorità nigeriane e ai familiari delle ventisei ragazze di cui oggi la città di Salerno celebra i funerali, nuove vittime di questa infinita tragedia del Mediterraneo. Dedico a queste giovanissime donne che non ce l’hanno fatta la conferenza che proprio martedì prossimo terremo a Montecitorio sulla partnership Italia-Nigeria nella lotta alla tratta, per capire come i nostri due Paesi possano intensificare il contrasto a questa autentica forma di schiavitù contemporanea».