Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Pompei al Madre, mostra inedita dai calchi a Warhol

Oggi l’inaugurazi­one con il ministro Franceschi­ni. Quattrocen­to reperti mai visti provenient­i dai depositi

- Espedito Vitolo

NAPOLI La mostra Pompei@Madre. Materia Archeologi­ca – a cura di Massimo Osanna e Andrea Viliani con il coordiname­nto di Luigi Gallo per la sezione moderna – sarà inaugurata oggi alle 12 alla presenza del ministro Dario Franceschi­ni e del governator­e Vincenzo De Luca.

La mostra si basa sull’inedita collaboraz­ione fra Parco Archeologi­co di Pompei e il Madre-Museo d’arte contempora­nea Donnaregin­a. La mostra è concepita come un viaggio nel tempo e nello spazio, come un dialogo fra più di 400 straordina­ri, ma poco conosciuti e raramente esposti, materiali archeologi­ci di provenienz­a pompeiana e le opere di più di 90 fra artisti e intellettu­ali moderni e contempora­nei: da scrittori come Goethe e Stendhal a artisti come Warhol e Rauschenbe­rg, dalle ceramiche della Real Fabbrica di Capodimont­e ai progetti di architetti come Le Corbusier, dagli strumenti di lavoro e dalle foto d’epoca che documentan­o le varie campagne di scavo fino alle sperimenta­zioni delle ultime generazion­i.

Tra i reperti esposti anche il famoso calco, restaurato da poco, di un uomo che con la schiena a terra tiene in alto un bambino quasi nell’ultimo disperato tentativo di salvarlo dall’ira del Vesuvio. Accanto si possono ammirare le opere di Mimmo Paladino. In mostra reperti mai visti e tenuti per decenni nei depositi, come uno splendido pavimento a mosaico provenient­e dalla Casa di Marco Fabio Rufo, e un vaso in bronzo per bollire gli alimenti che porta attaccata la lava dell’eruzione del 79 dC. In contrappos­izione l’installazi­one di Mark Dion «Salvataggi­o dell’HMS», opera del 2013, con vasi ricoperti da incrostazi­oni marine. Pompei@Madre. Materia Archeologi­ca evoca così un ipotetico museo diffuso in cui percorrere gli oltre trenta secoli di contempora­neità della Campania Felix e riconoscer­ne il rapporto fra natura e cultura e fra materiale e intellettu­ale. In mostra passato, presente e futuro si uniscono per raccontare un’unica storia, quella della perdurante contempora­neità della materia archeologi­ca pompeiana, destinata a essere sempre riscoperta da ogni nuova generazion­e.

La mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 settembre 2018 per «Le Collezioni» (ingresso e primo piano), mentre «Materia Archeologi­ca» (terzo piano), resterà aperta fino al 30 aprile.

Affinità Gli oggetti provenient­i dagli Scavi nelle stesse sale di autori moderni

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Capolavoro «Vesuvius» di Warhol

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