Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’Istituto Croce guarda al futuro
Il presidente Irti: «Non solo storia, ci occuperemo di informatica, di diritto e perfino di arti figurative»
Lo scorso anno l’Istituto di studi storici, fondato da Benedetto Croce e ancora oggi ospitato nella sua casa di Palazzo Filomarino, ha compiuto il traguardo dei settant’anni. Un compleanno importante, che fu adeguatamente celebrato. Ma nell’anno numero settantuno l’Istituto rilancia con una serie di novità, strutturali e di contenuto. E punta sempre più sull’associazione di ex alunni, molti dei quali parte della classe dirigente del paese.
Lunedì a Palazzo Filomarino, sarà inaugurato il nuovo anno accademico. La cerimonia che avrà inizio alle 16.30 sarà introdotta dal presidente Natalino Irti, con la relazione del segretario generale Marta Herling sulle attività dell’Istituto e l’intervento del consigliere Carmela Decaro Bonella dedicato all’Associazione Alumni. Tiziano Torresi darà la sua testimonianza di allievo nel biennio appena trascorso: in ideale segno di continuità con i sedici vincitori e gli otto col rinnovo per il secondo anno, delle borse di studio assegnate per il 2017-2018.
Concluderà Fulvio Tessitore, professore emerito dell’Università «Federico II» e membro del consiglio scientifico didattico dell’Istituto, con la prolusione su «Francesco De Sanctis: la scienza e la vita». Una riflessione, a duecento anni dalla nascita del lo storico della letteratura, sul discorso che De Sanctis tenne all’Università di Napoli nel 1872 sul «difficile accesso alla modernità» dell’Italia.
Intanto, al presidente dell’Istituto chiediamo di illustrarci il «nuovo corso» del Croce: professore Irti, cosa cambia nell’immediato futuro dell’Istituto? Ci sono novità?
«L’anno accademico 2016-2017 è stato denso di decisioni per la struttura e la vita dell’Istituto. Le indico taluni eventi, incominciando dalla legge di bilancio 2017, che ha confermato il contributo finanziario dello Stato. Nel maggio 2017, in esecuzione di leggi nazionali e regionali, si è deliberata una riforma di Statuto: riduzione a cinque dei membri dell’organo amministrativo (Giordano, Craveri, Giusti, Iudica ed io); istituzione di un consiglio scientifico-didattico, che ha visto l’ingresso, accanto ai precedenti componenti, di Luca Serianni, Alessandro Pasca di Magliano, Daniele Marrama».
Dunque ci sono ingressi nuovi anche negli organi di Palazzo Filomarino?
«La cerchia degli enti partecipanti si è allargata alla Fondazione Banco di Napoli e al Monte Pio della Misericordia, così rinsaldando il legame dell’Istituto con altri autorevoli enti della città».
Novità anche sul piano del lavoro editoriale e associativo?
«Il 2017 ha anche registrato un nuovo contratto editoriale con il Mulino e la costituzione di una Associazione degli ex allievi. Questo ha permesso una ricognizione del contributo offerto dall’Istituto, nell’arco di un settantennio, alla classe dirigente italiana».
E per quanto riguarda la politica culturale?
«Le ho segnalato elementi di struttura, che sono necessari presupposti di una ‘politica culturale’. Sulla linea di fedeltà al lascito ideale di Croce e insieme di apertura ai nostri tempi, sono in programma iniziative nei campi tradizionali (storia, filosofia, letteratura) e in zone più moderne (informatica, diritto eccetera). L’attuazione è affidata allo scrupolo di Marta Herling, segretaria generale dell’Istituto».
L’Istituto, come lei ricordava, ha formato negli ultimi decenni generazioni di studiosi di alto profilo.
«Le ho accennato al tema della classe dirigente, che rimane, fin dai tempi di Raffaele Mattioli, al centro del nostro interesse. Al riguardo si è progettato, d’intesa con il Corriere della Sera, un ciclo di incontri tra studiosi universitarî e giornalisti, ciclo che speriamo di realizzare entro il prossimo anno accademico».
Cosa pensa delle iniziative dell’Istituto italiano di studi filosofici, che sta allargando il campo di interesse?
«Seguo con vivo interesse e compiacimento la ‘rinascita’ dello Istituto di Studi Filosofici, fondato dallo stimato e generoso avvocato Gerardo Marotta. Confido che si diano occasioni di proficua collaborazione». Immaginate di fare altrettanto? «Un ultimo argomento: soprattutto per la operosa e intelligente iniziativa del dottore Roberto Giordano, amministratore delegato dell’Istituto, ci accingiamo ad un’espansione in altri spazî di Palazzo Filomarino. Questo allargamento permetterà, non soltanto la sistemazione di fondi librarî, ma anche iniziative nell’ambito non consueto delle arti figurative».
Quest’anno ci accingiamo ad allargare i nostri spazi, sempre nel palazzo