Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Comuni a rischio crac, de Magistris chiede aiuto al presidente Mattarella
Il Capo dello Stato e il ministro Pinotti alla cerimonia della Nunziatella
Per far fronte alla pesante situazione finanziaria che pesa su molti Comuni italiani, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha chiesto aiuto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un colloquio di dieci minuti in prefettura, prima dell’inizio della cerimonia del giuramento degli allievi della Scuola militare della Nunziatella.
NAPOLI Contro la pesante situazione finanziaria che pesa su molti Comuni italiani, tra i quali Napoli, il sindaco Luigi de Magistris chiede aiuto al Capo dello Stato Sergio Mattarella incontrato in prefettura poco prima dell’inizio della cerimonia del giuramento degli allievi del 230mo corso della Scuola Militare dell’Esercito Italiano. Un colloquio cordiale, durato una decina di minuti.
«Anche in qualità di vicepresidente dell’Associazione italiana dei comuni italiani — rivela il primo cittadino — ho espresso al presidente la sofferenza e la passione dei sindaci del nostro Paese che rappresentano un elemento di forte coesione democratica e sono un punto di riferimento forte per la Repubblica». Il giorno dopo la bocciatura da parte della commissione Bilancio del Senato degli emendamenti salva-comuni in predissesto il sindaco rappresenta al Capo dello Stato «la situazione di grandissima difficoltà» ed evidenzia che «i Comuni e la città di Napoli hanno bisogno di segnali forti e concreti da parte del Governo e del Parlamento». Ma il tempo sta per scadere. «Le parole — ricorda de Magistris — non bastano più servono i fatti e ho fiducia che questo possa accadere». Il sindaco non riferisce «per rispetto istituzionale» le risposte di Mattarella ma sottolinea «la costante sensibilità istituzionale del presidente della Repubblica» che «è persona attenta, sensibile, un uomo del Sud che non farà mancare la sua vicinanza a chi è vicino alla gente e quindi ai sindaci». Mattarella, come da protocollo, non parla in pubblico, si limita a passare in rassegna gli allievi e gli altri reparti schierati nella piazza assolata, ad assistere dalla tribuna al giuramento degli allievi del 230 corso, e ad assistere alla simbolica consegna dello spadino da parte di un rappresentante degli «anziani» del terzo anno a un «cappellone» del primo, e quindi alla sfilata dell’associazione degli ex allievi della Scuola militare di Pizzafalcone, guidati dall’ingegnere Alessandro Ortis. Sulle altre tribune i parenti dei giovani allievi, provenienti da ogni parte d’Italia, assistono commossi alla cerimonia. Prendono la parola il comandante dela Nunziatella, colonnello Fabio Aceto, seguito dal capo di stato Maggiore della Difesa Claudio Graziano, da quello dell’Esercito Danilo Errico. Presenti anche altri generali, dal consigliere del presidente della Repubblica Rolando Mosca Moschini al comandante dell’Arma dei carabinieri Tullio Del Sette e al comandante per la formazione, specializzazione e dottrina dell’Esercito Pietro Serino. In tribuna autorità anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti. Suo l’intervento conclusivo. Poi, a margine, il ministro manifesta «la voglia di fare della scuola più antica d’Europa (la Nunziatella, ndr) un centro di formazione per gli ufficiali europei. Tra i progetti che abbiamo presentato per la cooperazione rafforzata per la costruzione della difesa che abbiamo sottoscritto in 23 Paesi, abbiamo presentato anche questo progetto. E la nostra idea è che possa realizzarsi qui a Napoli dove c’è la storia più antica della formazione militare». Pinotti si sofferma anche sulla scelta della Nato di implementare l’hub di Napoli, «facendolo diventare l’hub del Sud, ovvero il luogo dove verranno progettate le esigenze di sicurezza per quanto riguarda le minacce del vengono dall’area Sud». E conclude: «Da quell’iniziale, eccessivo, sguardo verso una sola direzione, si è iniziato a guardare alle minacce a 360 gradi».
Il futuro C’è un piano per fare della scuola militare un centro per ufficiali europei