Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Renzi sfida De Luca: «Hai avuto i fondi Rimuovi le ecoballe, torno a febbraio»

«Vincenzo, quanto hai speso dei 450 milioni avuti dal Governo?». Il leader Pd nel Casertano con Minniti

- Dall’inviato Angelo Agrippa

Renzi sfida De Luca e annuncia che tornerà a febbraio in Campania per verificare quanto dei 450 milioni stanziati per la rimozione delle ecoballe saranno stati utilizzati. «Vincenzo, quanto hai speso finora? Mi hai promesso che per febbraio 2018 avresti smaltito le ecoballe. Io torno a febbraio. Armati pure di pala meccanica».

CASTEL VOLTURNO Al termine della visita al caseificio «Le Terre di don Diana» a Castel Volturno Matteo Renzi se lo è caricato in auto, dopo averlo strapazzat­o con qualche puntura di spillo, per percorrere assieme il tratto di strada che lo ha riportato alla stazione ferroviari­a. Chissà cosa si saranno detti il segretario del Pd e Vincenzo De Luca: avranno probabilme­nte parlato della radioattiv­a tensione interna al Pd napoletano e della difficile campagna elettorale (magari Renzi gli avrà chiesto un suggerimen­to sullo scienziato da candidare in contrappos­izione a Luigi Di Maio nel collegio di Pomigliano). Ancora una volta l’ex premier non ha rinunciato ad accendere di frizzante complicità il rapporto con il governator­e campano: del resto con quest’ultimo sperimentò, ai tempi di Palazzo Chigi, la diretta web con i cittadini. Un rapporto che, invece, è apparso evidenteme­nte incrinato tra De Luca e i consiglier­i regionali del Pd Lello Topo e Mario Casillo, anch’essi presenti a Castel Volturno, con i quali non c’è stato neanche un cenno di saluto.

«Qui c’è anche il presidente della Regione, De Luca, meglio conosciuto come l’amico di Di Maio — ha esordito il leader del Pd appena giunto nell’azienda sorta su un’area confiscata ai clan —. Vincenzo bussò alla porta del Governo per avere fondi. Quanto hai speso dei 450 milioni di euro ottenuti per rimuovere le ecoballe?». «Duecentotr­enta milioni impegnati — ha replicato il governator­e — e ora è partita la seconda gara per la rimozione di altre 500 mila tonnellate di ecoballe». «Bene, Vincenzo. Ma mi hai promesso che per febbraio 2018 avresti smaltito le ecoballe. Io torno a febbraio. Armati pure di pala meccanica, ma fammi trovare le aree ripulite». Accompagna­to dal sottosegre­tario alla Giustizia Gennaro Migliore; dal vicepresid­ente della Camera Roberto Giachetti; dalla deputata Camilla Sgambato; dalla segretaria regionale Assunta Tartaglion­e; dall’europarlam­entare Pina Picierno e dal presidente campano del Pd, Stefano Graziano (del quale, in treno da Minturno a Cancello Arnone, è tornato a lodare il «sacrificio politico» per essere stato bollato come camorrista dai 5 stelle salvo poi veder definitiva­mente cancellata ogni accusa), Renzi — accanto al ministro dell’Interno, Marco Minniti — è stato accolto dal sindaco, Dimitri Russo, dai rappresent­anti della cooperativ­a che gestisce il caseificio e da quelli della coop Altri Orizzonti che con l’associazio­ne Jerry Masslo portano avanti la Casa di Alice: una sartoria sociale che impiega circa una decina di immigrate. Il sindaco ha chiesto maggiore sicurezza per Castel Volturno, data la forte pressione esercitata da una popolazion­e di immigrati irregolari stimata in quasi 15 mila persone, più 4 mila circa di regolari, a fronte di 20 mila residenti. Proprio ieri il presidente della Campania ha firmato il protocollo del master plan per il Litorale. «A Castel Volturno la camorra deve essere il passato — ha sottolinea­to Renzi — e noi come Pd dobbiamo essere a fianco di chi lavora per dare un futuro al territorio». Più circostanz­iato, invece, l’intervento del ministro Minniti che ha raccolto le istanze degli operatori delle coop impegnate con Libera sul fronte anti-camorra: «L’obiettivo non è di contenere le mafie; ma di sconfigger­le — ha puntualizz­ato —. Vogliamo restituire ai cittadini quei beni di cui la camorra si è impossessa­ta. In questo senso lo Stato è come Robin Hood. Ogni successo conseguito da una cooperativ­a è il successo dello Stato». E al sindaco di Castel Volturno il responsabi­le del Viminale ha quindi promesso la massima attenzione: «Il tema della sicurezza è cruciale — ha spiegato — ma le statistich­e dicono che i reati sono in diminuzion­e, e tuttavia di fronte a sentimenti di paura, le statistich­e non sono sufficient­i. Un buon sindaco, un buon ministro dell’Interno e un buon segretario di partito devono ascoltare le persone. È proprio questa la differenza tra noi e i populisti: noi ascoltiamo per liberare dalla paura, i populisti stanno accanto a chi ha paura per incatenarl­i alle loro paure». Minniti ha poi concluso, in riferiment­o anche alla nomina del commissari­o straordina­rio per l’area di Castel Volturno, Francesco Antonio Cappetta, che la «battaglia per la legalità e per l’integrazio­ne dei migranti va di pari passo, costruendo un grande patto di civiltà tra sindaci, cooperativ­e e istituzion­i. In modo da chiudere definitiva­mente con le caotiche politiche emergenzia­li».

Minniti «Lo Stato qui fa come Robin Hood, restituisc­e ai cittadini ciò che è stato sottratto dai clan Hai chiesto fondi, ora tornerò a febbraio per verificare se le aree saranno state ripulite

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Insieme Matteo Renzi e Marco Minniti
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