Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Via Alabardieri, lite a colpi d’ascia Terrore tra la folla
Via Alabardieri, violento diverbio per motivi di viabilità I commercianti assistono e aiutano le forze dell’ordine
La lite, gli insulti, poi le minacce di morte brandendo un’ascia: un alterco tra due pregiudicati per motivi di viabilità ha riportato la paura a Chiaia. Un episodio avvenuto nell’ora di punta, con i negozi aperti e tanta gente — anche bambini — che passeggiava.
NAPOLI La lite, gli insulti, poi le minacce di morte brandendo un’ascia: un violento alterco tra due pregiudicati per motivi di viabilità ha riportato la paura a Chiaia. Un altro episodio preoccupante, avvenuto stavolta non nelle ore notturne della movida ma nell’ora di punta, con i negozi aperti e tanta gente — anche bambini — che passeggiava. I protagonisti della lite sono stati bloccati dai carabinieri ed è merito di una negoziante della zona, che ha avuto la prontezza di prendere il numero di targa dell’auto e di fornirlo al 112. L’uomo che brandiva l’ascia, un 56enne di Ponticelli denunciato in passato per lesioni e minacce, è stato nuovamente denunciato in stato di libertà per minacce aggravate. La persona con cui ha litigato, un trentenne della Torretta conosciuto come parcheggiatore abusivo, è stato identificato e subito rilasciato.
Le sei di sera in via Alabardieri, negozi aperti e l’animazione di quando manca appena un mese al Natale. Ragazzi che guardano le vetrine, anziani che passeggiano, mamme che spingono carrozzine. All’improvviso si sente urlare: c’è un uomo alla guida di una Focus che inveisce contro un giovane in sella a uno scooter. Gli rimprovera una mancata precedenza e lo copre di insulti: «Mi hai tagliato la strada», e giù parole pesanti. Quello non si tiene la posta e replica in modo altrettanto violento. I passanti si fermano, preoccupati, i negozianti si affacciano in strada. Con sgomento vedono l’automobilista afferrare un’ascia e minacciare di morte il centauro: un’ascia dal lungo manico di legno, molto affilata, che se usata per colpire una persona avrebbe effetti devastanti.
Qualcuno si allontana precipitosamente, qualcuno grida aiuto, qualcun altro, con grande lucidità, piuttosto che correre a nascondersi, comprende che bisogna fornire alle forze dell’ordine gli elementi per bloccare gli energumeni: prende la targa della Focus, mentre lo scooter schizza via e sembra scomparire dalla scena.
Viene avvertita la centrale operativa dei carabinieri, che subito gira il numero di targa alle pattuglie in strada. Una è proprio lì, in zona Chiaia, e si mette alla ricerca della vettura. La incrocia pochi minuti dopo in via Carducci e stavolta è lo scooter a inseguirla: il centauro, evidentemente, ha solo finto la fuga, ma poi si è messo a tallonare l’automobilista, chissà con quali intenzioni.
Impossibile immaginare che cosa sarebbe accaduto se la negoziante non avesse preso il numero di targa e i carabinieri non fossero intervenuti in tempo per bloccare i due. Di certo nelle strade del quartiere la tensione sale e gli abitanti sono molto preoccupati. L’intervento dei militari viene accolto con sollievo dalla gente che accenna a qualche applauso.
Della lite e dell’ascia si è parlato a lungo, ieri, nei negozi, nei caffè, in strada. I commenti degli abitanti e dei commercianti sono all’insegna del timore: «Andrà a finire che per camminare in questa zona dovremo indossare i giubbotti antiproiettile». Intanto, denunciano gli addetti ai lavori, le vendite sono in continuo calo e il pessimismo cresce. Il capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, ieri ha promesso più uomini, nei limiti del possibile, almeno nei fine settimana: ma l’emergenza ora non sembra limitata alle notti dei fine settimana e proprio questo è difficile da accettare, per gli abitanti del quartiere.
Intanto il cerchio sembra stringersi intorno ai responsabili della rissa avvenuta nella notte tra sabato e domenica, quando due gruppi di giovanissimi si sono sfidati a colpi di coltello e di pistola. Riunioni tra polizia e magistrati si susseguono, mentre si definiscono lentamente i motivi dello scontro. Ancora qualche giorno e il puzzle potrebbe essere completo.
Le reazioni Tra i negozianti e i residenti: «Qui non ci sentiamo più sicuri, ci toccherà passeggiare indossando giubbotti antiproiettili»